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Come funziona una campagna di Link Building

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Tabella dei Contenuti

Introduzione

Questo articolo nasce con uno scopo ben preciso: spiegarti come funziona una campagna di link building. Infatti, non sempre è facile capire questa attività, e soprattutto gli sforzi e l’impegno che questa comporta. Partiamo da una premessa, si tratta di un’attività che:

  • Non può essere schematizzata
  • Non può essere automatizzata
  • Non è scalare

Altrimenti è fatta male. Il lavoro è artigianale, certosino e mirato per ogni cliente, perché automatizzare il processo per più siti significa rischiare di vanificare il lavoro svolto. Significa rischiare di buttare via soldi, o peggio può significare di farsi sbattere fuori dai risultati di Google. Sapere come fare link building, quindi, non è assolutamente scontato, ed una campagna volta ad aumentare la popolarità e la rilevanza di un sito presso i motori di ricerca deve tenere conto di moltissime cose differenti. Il lavoro di Link Building è artigianale, certosino e mirato per ogni cliente Per questo è opportuno lavorare con quanto più ordine possibile, e dividere una campagna di acquisizione link in 3 step:

  • Preparazione
  • Attuazione
  • Reportistica

 

 

Prima di tutto ci sono analisi e ricerca. In questo caso ricerca di argomenti e siti. Si parte osservando l’attuale: un’analisi dei siti che hanno linkato il tuo. Successivamente si analizza la concorrenza: questo serve per capire se i tuoi competitor hanno fatto un’attività simile in passato o se la stanno facendo attualmente. Serve per capire come si stanno muovendo, spiarli e carpire da loro le migliori informazioni possibili. Una volta ottenuto un quadro della situazione, si può comprendere come muoversi, ed intuire quindi quali link potrebbero servire o aiutare, sempre in relazione agli obiettivi di business.

Creazione di una lista di siti da contattare

All’analisi segue una proposta di quali siti contattare per la campagna, creata sulle esigenze di ogni singolo progetto. Al bando qualsiasi automatismo: sarebbe impensabile proporre sempre la stessa lista, perché ogni sito ed ogni cliente è diverso, dunque la strategia di link building deve essere plasmata caso per caso. Questo è un punto importante, ma che molto spesso viene trascurato per ragioni di tempo e di impegno da chi non si occupa verticalmente di SEO o di Link Building. Le agenzie generaliste, quelle che si occupano indistintamente di fare siti internet, organizzare eventi, gestire pagine social, creare volantini, e altro, normalmente fanno così: comprano un pacchetto di link un tanto al chilo, e poi li distribuiscono ai propri clienti. Non importa cosa ci sia dentro, non seguono la procedura che sto per raccontarti e che consente di impostare una strategia di link building a prova di algoritmo. Il sito di un ristorante vegano ha gli stessi obiettivi del sito di un commercialista? Vendono lo stesso pacchetto a chiunque, adottando una strategia che può funzionare sul breve periodo, ma che ti farà crollare nel corso del tempo. Arriva Google, riconosce la manipolazione e il sito precipita negli abissi. È ovvio! Cos’altro avrebbe potuto succedere?!? Il sito di un ristorante vegano ha gli stessi obiettivi del sito di un commercialista? Ovviamente no, quindi perché dovrebbero condividere gli stessi siti da cui essere linkati?

Bonus: Cosa chiedere alla tua agenzia se stai già facendo link building?

Se stai già facendo una campagna di Link Building, e intendi verificare il lavoro della tua agenzia, abbiamo preparato per te alcune domande che potresti porre loro per valutare la bontà del lavoro svolto:
Quali sono i siti linkanti?
Prima domanda

Quali sono i siti linkanti?

L’azione di ottenimento link è fatta su tutto il sito o solo su alcune pagine?
Seconda domanda

L’azione di ottenimento link è fatta su tutto il sito o solo su alcune pagine?

È ottenuto sempre lo stesso numero di link al mese?
Terza domanda

È ottenuto sempre lo stesso numero di link al mese?

Quali termini sono stati usati per linkare al sito?
Quarta domanda

Quali termini sono stati usati per linkare al sito?

I link ottenuti sono tutti follow?
Quinta domanda

I link ottenuti sono tutti follow?

Naturalmente non sono le uniche domande da fare, ma possono aiutarti a capire come la tua agenzia si stia comportando in questo senso. Tornando al procedimento, è importante sottolineare anche che i siti devono essere il più possibile diversi tra loro, restando però nei confini individuati tramite l’analisi. Ad esempio, potresti ottenere un link da:
  • Una testata giornalistica locale
  • Un quotidiano nazionale
  • Un blog specifico su un certo argomento
  • Un blog generalista
  • Una sezione commenti di un altro sito (con commenti scritti a mano, e che possano arricchire la conversazione. Pubblicare 200 commenti tutti uguali su altrettanti siti è inutile, se non dannoso).
  • Un sito che raccoglie le attività di una certa zona
Ma anche da tante tante altre realtà. L’importante è che siano di qualità.

Come riconoscere un sito di qualità?

Questa domanda è molto comune, e la risposta non è affatto scontata. Potremmo definire un sito di qualità come un sito con un proprio carattere, una propria identità, dei visitatori, una linea editoriale definita. Insomma, un sito letto ed apprezzato, consultato, e i cui articoli ti sembrano ben scritti e connessi l’uno all’altro. Ti è mai capitato di entrare in un sito che pubblicasse un po’ di tutto (ovviamente non un giornale) e chiederti: “Si, beh, ma loro cosa fanno? Cosa posso trovare su questo sito? Possibile che in un articolo parlino di edilizia, in un altro di plantari, e in un altro ancora del Grande Fratello?” Ecco, se ti è capitato, sei entrato in un sito probabilmente nato solo ed esclusivamente per fare link building. La qualità di un sito ha molto a che fare con la cura che il suo possessore ne ha, e spesso questo si riflette anche nei risultati di posizionamento sui motori di ricerca; del resto le campagne di acquisizione link servono a migliorare il posizionamento SEO del tuo sito. Individuare un sito di qualità, quindi, richiede tempo ed impegno; poiché ogni sito va navigato, utilizzato e letto per capire se sia stato preso come una discarica di guest post scadenti, o se il vicinato sia ospitale. ogni sito va navigato, utilizzato e letto per capire se sia stato preso come una discarica di guest post scadenti Detto ciò, potrebbe capitare che alcuni siti possano sembrarti scadenti o peggio ancora dannosi per la tua attività; ma potrebbero essere necessari per la campagna. Non è il singolo sito a muovere le carte in tavola, ma tutti insieme giocando di squadra. Ricorderai, se segui il calcio, il Real Madrid di qualche anno fa: tantissime stelle ma nessuna vittoria. Ognuna giocava per sé, e la squadra smise di vincere. Ecco, con le opportune differenze, la situazione potrebbe essere simile. Perché è importante distinguere un sito di buona qualità, con vero traffico e veri contenuti, da un raccoglitore di link? Perché Google ha affermato più volte di essere in grado di effettuare questa distinzione, e di screditare i siti di qualità più bassa. Io non me lo farei nemico. La fase analitica e di pianificazione continua mese per mese anche a campagna già avviata. Per ogni mese di attività, infatti, viene steso un calendario con queste indicazioni:
  • Quale parola chiave verrà utilizzata per linkare (anchor text)
  • Quale pagina del sito verrà linkata (landing page)
  • Quale sarà il tema dell’articolo
  • Quale sarà il sito contattato per l’articolo
Ecco un esempio dello schema che utilizziamo in agenzia:

 

È particolarmente importante il tema dell’articolo. Infatti, è qui che la campagna di link building si gioca e si vince. La collaborazione tra agenzia e cliente è fondamentale. Solo tu conosci a fondo la tua professione, e quindi sai perfettamente cosa scrivere Io, da SEO Specialist, sono esperto di posizionamento sui motori di ricerca; ma quante sono le possibilità che io sia esperto anche di medicina, architettura, o tematiche legali? Nulle, ed ecco perché la tua mano è importante; perché è solo con il tuo intervento e le tue indicazioni che un’attività può essere perfetta, poiché solo tu conosci a fondo la tua professione, e quindi sai perfettamente cosa scrivere in un articolo che ha a che fare con te per renderlo unico e di valore, diverso da tutti i copia ed incolla che trovi online. Attenzione però: l’attività di ufficio stampa e di acquisizione di backlink non sono (sempre) la stessa cosa.

La Link Building non è attività di Ufficio Stampa

Questo è un errore comune. Come detto sopra, ufficio stampa e link building sono diversi. Questo non significa che sia utile solo la link building, anzi, l’attività di digital PR è utilissima e considerata nelle strategie di ottenimento link. Semplicemente, è un’altra cosa. L’attività nasce per creare articoli e blog post con l’unico scopo di mandare link verso il tuo sito, non avrai comunicati stampa. Gli articoli non parleranno della tua azienda. La voce aziendale non ha nulla a che vedere con questa attività: il brand tace e lascia che la rete parli di lui, come accade quando le persone chiacchierano tra loro. Non è pubblicità, non devi realizzare attività di PR per presentare l’azienda e nemmeno sales letter per vendere qualcosa : è quanto di più lontano esista dalla pubblicità, dunque non preoccuparti. Non esiste il rischio che “siti sgraditi” vengano accostati al tuo brand. Per spiegarti bene la differenza, ti faccio un esempio pratico. Il link nella prima immagine è di una delle nostre attività di link building, mentre sotto vedi un’attività di stampo più Digital PR.
Esempio Attività di Link Building
Esempio di attività di Link Building
Esempio Attività di Digital PR
Esempio di Digital PR per registrareunmarchio.it – Pubblicato su ansa.it
Naturalmente questo non significa che, come detto prima, la tua mano sugli articoli non ci sia. Ti chiederemo sempre di validare le nostre idee editoriali e di fornirci dettagli sul materiale di pubblicazione, o esempi che conosci e che possano apportare valore all’articolo; ma la stesura è sempre a carico nostro, per far sì che l’articolo sia sempre calato nella realtà che lo dovrà ospitare.

Ma i link dove si comprano?

Dopo aver visto quali pagine sostenere e con quale riferimento testuale o di immagine, su quale sito e con quale articolo, arriva il momento di operare l’attività, contattando le testate o i blog, e scrivendo gli articoli. La rete è ricca di occasioni, per chi sa cercare: Gruppi Facebook di qualunque natura, discussioni in forum e blog di diversi argomenti, naturalmente i risultati di ricerca di Google: sono tutti posti dove trovare siti di ottima qualità, perfetti per l’attività. La rete è ricca di occasioni: Gruppi Facebook, forum, blog… Naturalmente, non si è mai certi al 100% che un sito pre-selezionato sia poi disponibile a pubblicare. Ogni collegamento va curato e “coccolato” personalmente, in modo da intessere relazioni positive. Dietro ogni link ci sono flussi di mail, conversazioni su Messenger e, in generale, un approccio votato alla conoscenza del professionista con cui collaborare, così da avere più chance di collaborare e farsi effettivamente pubblicare. È forse l’attività più artigianale in un mondo fatto di computer ed algoritmi. Oltre al rapporto con l’editore, va curato il contenuto. L’articolo deve essere autonomo e sensato a prescindere dal link, mirato a posizionarsi per l’argomento prescelto. Non si scrive mai per il link o per il motore di ricerca, ma per l’utente che ha espresso una domanda o un desiderio. La soddisfazione della sua curiosità è il punto di riferimento. Il link è solo un elemento in più. Questo significa che gli articoli saranno sempre:
  • Completi, utili ed accurati. La lunghezza è relativa, ma è facile capire che un articolo utile e completo non possa esaurirsi in 300 parole, a meno di casi particolari.
  • Adeguati al giornale ospitante ed integrati nel calendario editoriale della testata.
  • Su siti veri e visitati. È inutile essere linkati da cattedrali nel deserto. I siti sono veri, seguiti e con un’identità ed una mission; pensati per apportare valore. È Google a dirci come vuole che le cose siano fatte. Conviene ascoltarlo.

Reportistica ed attività di raccolta dati

Una volta terminata l’attività, arriva il momento di presentare i risultati ottenuti, per tenere una traccia di quanto fatto e scovare nuove opportunità o approfondimenti prima non considerati. La reportistica serve anche come attività di controllo degli articoli prodotti: per quanto questa non sia attività pubblicitaria, potrebbero essere state inserite informazioni sbagliate, che quindi vanno necessariamente modificate per una questione di correttezza.
Altro cruccio di questa attività sono i risultati. Intanto occorre dire una cosa importante: la SEO è un’attività a lungo termine, e dunque anche le campagne di acquisizione link portano risultati nel lungo periodo. È piuttosto raro vedere qualunque progresso importante prima dei sei mesi, anche se spesso occorre un anno per avere un quadro completo della situazione. Ad esempio, questo nostro cliente ha avuto questi risultati:
  • Aumento del traffico organico: + 2.191%
  • Aumento delle conversioni (preventivi) da organico: passati da 3 a 37.
Andamento traffico organico - Primo cliente
Analtyics – Andamento traffico organico (mensile)
Conversioni - Primo cliente
Analtyics – Conversioni (mensili)
Traffico e link
SeoZoom – Traffico utenti e link (pallini verdi)
Un altro cliente, il cui traffico è influenzato dalla stagionalità, ha invece iniziato a mostrare ora i primi segni di crescita importante, anche se la campagna è iniziata a novembre. Come noti, un’attività costante ma sicura impiega almeno 6 mesi a dare i primi risultati, che in questo caso sono stati:
  • Aumento traffico organico ultimo mese: +48% (mese non completo)
Andamento traffico - Secondo cliente
Analytics – Andamento traffico
Traffico e link - Secondo cliente
SeoZoom – Traffico utenti e link (pallini verdi)
Ti fideresti di uno sconosciuto e dei suoi consigli senza pensarci due volte? No. Quindi perché Google dovrebbe farlo? È necessario tempo prima che Google capisca chi ha di fronte e quale sia il suo valore, soprattutto perché il motore di ricerca è molto diffidente verso i link. Li valuta in maniera estremamente positiva, ma sa bene che sono in grado di influenzare pesantemente il suo algoritmo, dunque preferisce andarci con i piedi di piombo. Non disperarti se, nei primi mesi, le cose stentano a decollare. Potrebbe essere necessario soltanto un po’ di tempo ancora prima di salire.

Devo fare per forza Link Building?

Lascia che te lo dica chiaramente: non si può fare SEO senza fare Link Building. Magari puoi ottenere qualche risultato sul breve periodo, ma basta che arrivi un competitor con un po’ di budget e una solida strategia di link building per rubarti visibilità, visite e clienti. Anche se il tempo necessario per vedere i risultati è tanto, rinforzare la propria SEO con un buon profilo di backlink è obbligatorio se si vuole prevalere sulla concorrenza. Devi vederla come un investimento a lungo termine, come un macchinario di ultima generazione per produrre qualcosa.

Quanto costa fare Link Building?

È naturale che un’attività così complessa non possa costare poco. La qualità, come sempre, si paga. Se dovessi darti una cifra ipotetica, potrei dirti che i costi sono variabili e sensibili in base al settore e all’attività necessaria. Direi che preventivando una cifra che va da 700€ a 2000€ al mese puoi ragionare su un’attività di alto profilo (intesi come budget utile solo all’acquisto di Link, che non comprende dunque tutti gli altri costi di manutenzione, gestione e potenziamento). Ciò non significa che le migliori occasioni costino sempre e comunque tanto (il miglior link che penso di aver mai comprato è costato 70€), ma è normale che chi abbia sviluppato un progetto di qualità richieda un contributo per la pubblicazione. Il miglior link che penso di aver mai comprato è costato 70€ Magari questa cifra può sembrare alta nell’immediato, ma dopo un anno quanto ha pesato in termini di ritorno economico? E dopo due? E dopo tre? Questo senza contare che, se abbinata ad un’attività SEO di alto livello, una buona attività di costruzione backlink è difficilmente penalizzabile. La garanzia non si ha mai; però è realistico credere che un sito utile e realmente informativo possa essere mantenuto da Google nei suoi indici anche nel caso ci sia un acquisto di link, in quanto sia una vera risorsa per le persone, e non si occupi solo e soltanto di vendere senza apportare alcun valore. Questo articolo aveva uno scopo preciso: spiegarti come funziona una campagna di link building e tutto il lavoro che c’è dietro i link. Hai altre domande? Chiedici tutto ciò che vuoi; siamo qui per risponderti!

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