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Come scrivere il piano editoriale per il Blog - Background

Come scrivere un piano editoriale per il blog

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Essere realmente competitivi con la propria azienda, oggi, vuol dire soprattutto assicurare la presenza del proprio brand online. La crescente importanza del digitale, ci impone una comunicazione efficace, fatta di contenuti di valore, e che riesca a convincere i possibili clienti della qualità dei nostri prodotti, e dell’affidabilità del nostro brand e della nostra azienda. 

Semplice da dire, ma molto più complesso da realizzare.

Quello che molto spesso riscontriamo infatti, è che piccole e medie imprese fanno ancora fatica a capire (per mancanza di tempo o risorse) l’importanza della creazione di contenuti di qualità, volti ad incrementare la propria visibilità, a portare traffico al sito e quindi possibili clienti. 

Se questo non bastasse, la creazione di contenuti di valore, volti ad una comunicazione digitale efficace ed ottimizzati in ottica SEO, aiuta il nostro sito a posizionarsi su Google e ci dà la possibilità di riuscire ad intercettare un cliente che si trova nella prima fase di acquisto dove il bisogno è ancora latente, permettendoci di aiutarlo e consigliarlo

Sì, perché i contenuti di qualità ti permettono di parlare direttamente con gli utenti raccontando chi sei e il valore di quello che offri.

I contenuti, quindi, sono diventati fondamentali, e per questo la loro creazione non può essere sporadica e limitarsi alla pubblicazione di 1 articolo ogni tanto, quando si ha tempo: occorre una vera e propria pianificazione. Questa è possibile con il piano editoriale.

Cerchiamo di capire cos’è, quali benefici avremmo da un piano editoriale ben strutturato e come crearlo: nell’articolo illustreremo il nostro metodo e forniremo alcuni semplici consigli che possono aiutare chi è alle prime armi e si trova a dover pensare ad una pianificazione editoriale strategica.

Cos’è un piano editoriale?

Il piano editoriale è un semplice documento che ci permette di pianificare, organizzare ed avere sempre sotto controllo i contenuti da pubblicare online, in modo da riuscire ad essere sempre coerenti con la strategia comunicativa adottata. 

Molto spesso il piano editoriale viene confuso con il calendario editoriale che, come dice la parola stessa, non è altro che l’organizzazione tempistica di pubblicazione, che dovrebbe essere già inclusa in un piano editoriale ben strutturato. 

Senza l’analisi e l’organizzazione dei contenuti, un calendario editoriale non sarebbe altro che una serie di date.

Capirai, quindi, che il calendario editoriale è strettamente correlato al piano editoriale e che l’uno è contenuto nell’altro.

Perchè creare un piano editoriale per il blog?

Come già anticipato sopra, il piano editoriale è molto importante per riuscire ad analizzare, studiare, strutturare ed organizzare contenuti di valore da pubblicare online per i tuoi clienti o possibili clienti.

La sua creazione ha diversi benefici:

  • Risparmio di tempo: forse il più importante di tutti. Avere un piano di contenuti già studiati ed organizzati, infatti, permette di seguire una linea strategica già studiata facendoti risparmiare tempo
  • Costanza: un piano di contenuti da pubblicare già creato in precedenza, permette di seguire con costanza la pubblicazione degli articoli e mantenere sempre attivo il tuo blog
  • Visione ampia di medio o lungo periodo della strategia comunicativa che stiamo adottando: quali temi vogliamo trattare? Che tone of voice vogliamo utilizzare?  Con quali tempi di pubblicazione? 

L’importanza del piano editoriale, quindi, può essere sintetizzata in questo modo: ti aiuta ad analizzare e studiare i tuoi contenuti, a calendarizzarli e tenerne traccia in modo da non duplicarli e ti rende costante nella pubblicazione, senza lasciarti mai a corto di idee

Come si organizza un piano editoriale

Abbiamo già detto che il piano editoriale non è altro che un documento che racchiude i contenuti che scegliamo strategicamente di pubblicare.

Ma come organizzarlo? Partiamo dall’inizio.

Il piano editoriale può essere realizzato su diversi documenti, a seconda di quale crediamo possa essere meglio per il tipo di struttura che vogliamo dargli: possiamo utilizzare un file Word, Excel, Google Docs, Google Sheets, etc.

Noi preferiamo creare il piano su un documento Google Sheets, in modo da avere ben divise tutte le sezioni che decidiamo di inserire all’interno.

Una volta scelto il tipo di documento, possiamo inserire vari livelli di profondità, ad esempio:

  • Categorie: la categoria assegnata al tipo di contenuto. Ad esempio, se il nostro sito vendesse abbigliamento sportivo, e avessimo creato un blog con contenuti di valore per appassionati di sport, potremmo avere categorie diverse a seconda dello sport trattato.
  • Argomento: breve descrizione del tipo di argomento, in linea generale, trattato dall’articolo
  • Parole chiave: nello studio e nella scelta di contenuti, è fondamentale inserire le parole chiave che andranno ad identificare il contenuto del tuo articolo, e che ti aiuteranno anche a posizionarti su Google per le ricerche relative alla keyword scelta. Questo perché, come detto prima, una comunicazione digitale efficace necessita anche di una buona ottimizzazione a livello SEO: la ricerca di parole chiave in ottica SEO da inserire nell’articolo è uno step di fondamentale importanza per creare contenuti che piacciono al motore di ricerca.
  • Titolo: titolo di esempio dell’articolo
  • Note
  • Data di pubblicazione
  • Stato di pubblicazione: che identifica l’effettiva pubblicazione o meno dell’articolo
  • Stato di approvazione del cliente
  • Altro: qualsiasi tipo di informazione che riteniamo utile o necessaria

Il nostro metodo è quello di segnare tutto quello che può essere utile alla pubblicazione: a seconda di quali siano gli obiettivi e le esigenze, quindi, inseriamo più o meno sezioni al piano editoriale in modo da essere sicuri di avere tutto appuntato ed organizzato in modo corretto. 

Cosa inserire nel piano editoriale: consigli per creare una buona strategia comunicativa

La comunicazione nel mercato attuale deve mettere al primo posto il consumatore e le sue necessità, ed è proprio da questo concetto che deve partire la scelta di quali contenuti inserire all’interno di un piano editoriale. Questo perché è meglio un articolo di buona qualità, che riesca a rispondere a delle domande, a risolvere un reale problema o che riesca a trattare un argomento interessante per il tuo target, piuttosto che articoli privi di contenuto, creati solo per fare numero e arricchire il tuo sito.

La nostra strategia per creare un piano editoriale si sviluppa tenendo questo concetto puntato ben fermo nella nostra mente, e da qui nasce il nostro metodo: una serie di punti chiave da seguire ed analizzare per scegliere dei contenuti che riescano a portare dei risultati.

Creazione contenuti: punti chiave da seguire

La prima cosa che facciamo è l’analisi del tuo brand, dei tuoi clienti (target) e dei tuoi competitor. Per creare un piano editoriale con contenuti di qualità, infatti, è necessario: 

  1. Conoscere alla perfezione l’azienda
  2. Conoscere alla perfezione i punti di forza e di debolezza del prodotto/servizio che offre 
  3. Conoscere il tipo di comunicazione fatta nel corso del tempo, in modo da creare contenuti in linea con la strategia comunicativa e che non creino confusione su chi è e sul prodotto o servizio offre
  4. Conoscere il target a cui vuole parlare e che verrà intercettato dagli articoli, in modo da pensare a contenuti ad hoc, specifici per il tipo di clientela che compra il prodotto/servizio (perchè cercando di parlare a tutti, non si raggiunge nessuno!)
  5. Conoscere ed analizzare i competitor: chi sono, come comunicano con i propri clienti, i tipi di argomenti trattati nei loro blog. In questo modo possiamo differenziarci ed offrire qualcosa di diverso, migliore o più accattivante

Una volta che si hanno ben chiari questi punti fondamentali, iniziamo a pensare al tipo di contenuto da inserire nel piano editoriale, sempre mettendo il consumatore ed i suoi bisogni al primo posto

Ad esempio, se il sito vendesse marmellate artigianali a Km0, sicuramente un articolo sul diverso tipo di utilizzo delle marmellate in diverse ricette susciterebbe molto interesse nel target di riferimento. 

Quello che siamo abituati a fare e che vogliamo consigliarvi, è creare contenuti in questo modo:

  • 80% di contenuti utili, che riescano ad interessare e catturare l’utente
  • 20% di contenuti che promuovano la vendita e promozione del tuo brand e dei prodotti che vendi

I contenuti presenti nel piano editoriale, inoltre, dovranno poi essere scritti in maniera tale da riuscire sia ad attrarre l’utente e mantenerlo sul tuo sito, sia in modo che piacciano al motore di ricerca. Google (ci teniamo a ripeterlo!) tende a premiare contenuti ritenuti utili ed interessanti dagli utenti e che siano scritti rispettando le sue “regole”, posizionando il tuo sito più in alto nei risultati di ricerca – naturalmente questo è un processo lungo, ma una buona pianificazione editoriale è un ottimo punto di partenza.

Anche nel momento della creazione vera e propria del contenuto, quindi, per scrivere un articolo per un blog in modo efficace è necessario conoscere alcune caratteristiche e linee guida SEO da seguire. 

Se questo tipo di scrittura dovesse risultare difficile all’inizio, puoi valutare l’affiancamento di un’agenzia SEO che possa aiutarti a muovere i primi passi. 

Fase finale: controllo e analisi

Come qualsiasi tipo di azione comunicativa online volta ad attrarre utenti e a portare traffico, anche i contenuti, una volta creati e pubblicati, necessitano di controllo e analisi.

Uno strumento molto utile e fondamental, e che noi siamo soliti utilizzare per analizzare l’andamento del blog, è Google Analytics: grazie ad Analytics, infatti, possiamo scoprire quali sono stati gli articoli più letti, quelli su cui gli utenti hanno trascorso più tempo, quelli con un’alta frequenza di rimbalzo, o tutti quelli che non hanno suscitato interesse nell’utente.

Facendo questo tipo di analisi, possiamo capire quali sono stati gli argomenti più coinvolgenti, che tipo di categorie e temi appassionano il tuo target e, in questo modo, ottimizzare il piano editoriale in modo da renderlo sempre più efficace per la strategia comunicativa pensata.

Infine, ti consigliamo anche di provare alcuni tool per gestire al meglio il tuo blog, utili dalla fase iniziale di ricerca e creazione, fino alla fase finale di controllo e analisi.

Esempio concreto di un piano editoriale che funziona!

Come già detto, una buona pianificazione editoriale ha tanti benefici pratici per l’azienda ma anche strategici, in quanto incrementa la propria visibilità e porta traffico al sito, e quindi possibili clienti. 

PrivacyLab, azienda diventata punto di riferimento per la gestione del trattamento dei dati personali e che aiuta le aziende a mettersi in regola con il nuovo Regolamento Europeo GDPR, è un’azienda con la quale collaboriamo da anni, ed è un ottimo esempio di come la creazione pianificata di contenuti riesca a portare risultati concreti. 

La creazione di un piano editoriale, infatti, ha portato ad una gestione efficace ed efficiente del blog, attraendo e conquistando tanti utenti, e accrescendo in questo modo la visibilità e l’autorità del brand. I contenuti di valore trattati, poi, sono riusciti a far aumentare i contatti e i clienti, accrescendo il valore dell’azienda.

Partendo da questo concetto, abbiamo ideato con loro anche un altro modo per riuscire a comunicare ed attrarre clienti: la rivista cartacea PrivacyLab.

La rivista, oltre ad essere un materiale creato per permettere ai clienti di essere aggiornati sulle nuove normative, avere consigli sulla gestione dei dati personali della propria azienda ed avere un aiuto sempre a portata di mano, è anche un ottimo materiale di marketing per la vendita: consegnare qualcosa di unico e tangibile ed offrire qualcosa in più rispetto alla concorrenza, differenziandosi, è un modo strategico per creare una rete di passaparola, contatti e possibili nuovi clienti.

Qual è il potenziale SEO del mio sito?

“Ho già un sito e un blog, come sapere se il lavoro fatto finora è stato premiato o meno da Google? Come sapere qual è il mio potenziale su Google?

Abbiamo elencato e analizzato i 9 errori gravi che riscontriamo ogni volta che analizziamo un sito per capire il suo potenziale a livello SEO. Questi errori impediscono a Google di posizionare il tuo sito e, quindi, non ti permettono di avere visibilità e di riuscire a scalare posizioni nella pagina dei risultati di ricerca, perdendo potenziali clienti. 

Il documento è completamente gratuito e lo abbiamo messo a disposizione di tutte le persone che non sono soddisfatte della visibilità del proprio sito su Google.

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