Scrivania con computer e quaderno che analizzano grafici

Contenuti evergreen: come scrivere una volta e posizionarsi per sempre (o quasi)

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Gli argomenti

Tabella dei Contenuti

Un contenuto evergreen è un po’ come una buona idea: continua a funzionare anche quando te ne sei dimenticato. Ed è per questo che dovrebbe essere la spina dorsale di ogni strategia di content marketing fatta con criterio.

Parliamo di contenuti pensati per durare. Che continuano a generare traffico, interesse e fiducia anche a distanza di mesi (o anni) dalla pubblicazione. Sono il contrario delle notizie, delle tendenze momentanee o degli aggiornamenti stagionali. Eppure, nascondono un enorme potenziale strategico. Pensiamo a una guida su come scrivere un piano editoriale, a un articolo che spiega cos’è la SEO o a un tutorial per la scelta delle parole chiave: si tratta di contenuti che rispondono a bisogni ricorrenti, a domande che il tuo pubblico continuerà a farsi nel tempo. Non invecchiano, perché rispondono a domande sempre valide.

Scegliere di puntare sui contenuti evergreen significa costruire qualcosa che continua a generare valore senza richiedere attenzioni costanti. Come quella piantina grassa che hai sulla scrivania, continuerà ad essere verde e viva anche se non la innaffi in maniera ricorrente. 

Sono una fonte stabile di traffico organico, un alleato potente nella costruzione dell’autorevolezza, un’opportunità per consolidare la presenza online con intelligenza e lungimiranza. Insomma, investire in questo tipo di contenuti significa ottimizzare il tempo e le risorse, puntando su risultati duraturi.

Cos’è un contenuto evergreen?

Semplice: è un contenuto che non invecchia. O, più precisamente, che invecchia bene. Come certi vini (o certe serie tv degli anni ’90).

La sua forza è nella capacità di rispondere a domande fondamentali e ricorrenti. Quelle che il tuo pubblico continuerà a farsi, con o senza te. I contenuti evergreen non inseguono l’attualità ma la superano. Sono asset.

Non solo un testo, quindi, ma un punto di riferimento, una risorsa consultabile in ogni momento. 

Rispetto ai contenuti temporanei rappresentano anche  un investimento più efficiente. Se un articolo su un evento o su una novità tecnologica ha una vita media di qualche giorno o settimana, un contenuto evergreen ben costruito può generare traffico costante per anni. Significa ridurre lo sforzo editoriale e aumentare il ritorno sugli investimenti, pensare a una base solida su cui costruire anche tutte le altre attività di content strategy.

Come realizzare contenuti evergreen efficaci

Per farlo bene non basta evitare le date. Serve metodo. Serve sapere cosa dura e cosa no. Serve progettare contenuti che abbiano senso oggi, ma anche domani e dopodomani. Per questo serve una strategia editoriale. Ecco i pilastri su cui costruire:

Argomenti rilevanti e di lungo termine

Il primo aspetto da considerare è la scelta del tema. Se l’argomento è già vecchio prima ancora di essere pubblicato, non è evergreen. Semplice. Deve invece affrontare un argomento solido, stabile, che continui a generare interesse nel tempo.

Pensiamo, ad esempio, a un contenuto verticale sulla SEO come questo lungo articolo di SEOZoom: le informazioni potranno cambiare, certo, ma la necessità di capire cosa è la SEO e come funziona resterà valida. La sfida, quindi, è saper individuare quei bisogni informativi che il pubblico continuerà ad avere, indipendentemente dal contesto temporale. Per farlo, serve ascolto, analisi, esperienza e un occhio attento sul customer journey, capace di anticipare le domande che guidano le ricerche nel tempo.

Accessibilità e chiarezza nel linguaggio

Un altro elemento cruciale è l’accessibilità del contenuto. Questo significa scrivere in modo chiaro, lineare, senza dare nulla per scontato. Non è solo una questione stilistica: l’accessibilità è il ponte che permette al lettore di entrare in contatto con il contenuto, capirlo, fidarsi.

Usare un linguaggio inclusivo, ordinato e coerente con il proprio tono di voce è fondamentale per coinvolgere sia l’utente esperto sia chi si avvicina per la prima volta all’argomento. La chiarezza si riflette anche nella struttura del contenuto: titoli chiari, paragrafi equilibrati, domande ben costruite: tutto contribuisce a mantenere alta l’attenzione e a trasformare l’informazione in comprensione. E far capire significa restare nella testa di chi legge.

Utilizzo di formati multimediali per aumentare l’interesse

Infine, la forma è parte del contenuto. Un articolo evergreen che sa sfruttare i formati multimediali, come video, infografiche, illustrazioni o schemi, non solo risulta più piacevole da leggere, ma si rende anche più memorabile.

La scelta del formato deve partire da una domanda semplice: come posso facilitare la comprensione del concetto che voglio esprimere? Un’infografica può semplificare un processo complesso. Un video può accompagnare l’utente passo dopo passo. Un esempio concreto può rendere tangibile un principio teorico. Tutto ciò che rende più fruibile il concetto è benvenuto.

Integrare questi elementi non è un di più, ma parte della strategia. Serve a rendere il contenuto più completo, più adatto ai diversi stili di apprendimento e più competitivo nei confronti delle altre risorse già presenti online. 

Come far durare davvero i tuoi contenuti evergreen

Scrivere bene è metà del lavoro. L’altra metà è curare i contenuti nel tempo. Perché un contenuto evergreen non è statico: è un organismo vivente. Ha bisogno di attenzioni, aggiornamenti e piccoli rilanci strategici.

In particolare ha bisogno di:

Aggiornamenti regolari: mantenere i contenuti freschi e pertinenti

Un contenuto evergreen non è immutabile. Anche se il nucleo informativo resta rilevante, il contesto in cui viene fruito cambia. Ecco perché l’aggiornamento è essenziale. Significa rileggere, verificare, arricchire. Anche piccoli ritocchi possono fare la differenza: un nuovo esempio, un’integrazione visiva, un link aggiornato. L’obiettivo è duplice: mantenere l’interesse del lettore e segnalare a Google che il contenuto è vivo, curato, pertinente. La frequenza ideale varia in base al tema, ma una revisione annuale è il minimo per garantire continuità ed efficacia. Ne va anche della credibilità e dell’aggiornamento delle informazioni.

Ad esempio, l’articolo “How to Do Keyword Research for SEO (Start to Finish)” pubblicato da Ahrefs nel novembre del 2020 ha ricevuto l’ultimo aggiornamento nel dicembre del 2024.

Promuovere i contenuti evergreen attraverso canali social e newsletter

Uno dei principali errori è considerare la promozione come un’attività una tantum, legata al momento della pubblicazione. In realtà, i contenuti evergreen hanno bisogno di cicli di rilancio costanti, soprattutto sui canali social e nelle newsletter. Ogni volta che si presenta un’occasione tematica, una ricorrenza, una domanda frequente, un trend collegato, è il momento ideale per riproporli. Un contenuto che resta valido può essere ripubblicato con nuove angolazioni, aggiornamenti o introduzioni personalizzate. Questo non solo aumenta la sua visibilità, ma rafforza la percezione di autorevolezza.

Riutilizzo dei contenuti evergreen in nuovi formati

Un contenuto efficace può e deve vivere in più formati. Un articolo può diventare un video tutorial, un’infografica, una serie di post per i social, un mini ebook. Il riuso non è solo un esercizio creativo, ma una strategia per moltiplicare l’impatto di un singolo contenuto. Significa raggiungere pubblici diversi, adattarsi ai canali preferiti dagli utenti, aumentare l’engagement e migliorare il posizionamento. Ogni contenuto evergreen ben progettato contiene in sé il potenziale per diventare un piccolo ecosistema, fatto di declinazioni complementari e interconnesse.

Attenzione agli errori più comuni

Creare un contenuto evergreen significa investire in qualcosa che può generare valore nel tempo. Ma attenzione: non basta pubblicare un buon articolo per ottenere risultati duraturi. Anche il miglior contenuto rischia di diventare irrilevante se viene trascurato, non aggiornato o costruito senza un metodo. Vediamo quali sono gli errori più comuni che vengono commessi.

Affidarsi solo all’intuizione, senza dati a supporto

Anche quando si ha esperienza, creare contenuti evergreen basandosi unicamente sull’intuizione può portare fuori strada. Le idee contano, ma vanno sempre confrontate con dati concreti: keyword research, search intent, comportamento degli utenti, trend di traffico. Ignorare questo passaggio significa rischiare di produrre contenuti che non rispondono a una reale domanda o che non hanno possibilità di posizionarsi. L’efficacia di un contenuto evergreen nasce dalla sintesi tra creatività e metodo. Serve un approccio basato su evidenze, capace di trasformare intuizioni in strategie verificabili e misurabili nel tempo.

Ignorare le preferenze del pubblico e le tendenze di mercato

Un altro errore diffuso è quello di partire da ciò che si vuole dire, invece che da ciò che il pubblico vuole sapere. Il rischio è creare contenuti scollegati dalle reali esigenze, dalle domande che guidano la ricerca e dal linguaggio utilizzato dagli utenti. Un contenuto evergreen davvero efficace è quello che intercetta un bisogno costante.

Per scoprirlo, servono ascolto attivo, ricerca e dialogo con il pubblico. Anche il contesto cambia: le tendenze evolvono, le priorità si spostano. Restare aggiornati significa restare rilevanti.

Fondamentale è anche comprendere non solo cosa cercano le persone, ma perché lo fanno: quali bisogni, dubbi o obiettivi si nascondono dietro ogni ricerca. Questa comprensione dell’intento può cambiare completamente il modo in cui si struttura un contenuto.

Essere incoerenti con il tono e il messaggio del brand

Infine, un errore spesso sottovalutato riguarda la coerenza comunicativa. Anche il miglior contenuto, se scritto con un tono che non rispecchia l’identità del brand, rischia di generare confusione. Deve invece parlare con la nostra voce. Un evergreen fuori tono non solo stona, ma può compromettere la fiducia costruita con fatica. Per questo, ogni contenuto va allineato con la strategia di comunicazione complessiva, affinché contribuisca a rafforzare il posizionamento del brand in modo chiaro e coerente.

Come valutare l’impatto dei tuoi contenuti evergreen

Misura. Sempre.

Per capire se un contenuto evergreen sta funzionando, servono dati. Strumenti come Google Analytics e Search Console offrono una panoramica precisa sul traffico, sui tempi di permanenza, sulle keyword che portano visite. Ma non basta guardare i numeri: bisogna leggerli in relazione agli obiettivi. Un contenuto può generare molte visite, ma se non porta engagement o conversioni, va rivisto.

L’analisi deve essere continua. Se un contenuto perde posizionamento, forse è il momento di aggiornarlo. Se un altro cresce, forse vale la pena investire in contenuti simili. Lavorare con gli evergreen significa essere disposti ad adattarsi e migliorare nel tempo.

Il valore di un contenuto che lavora nel tempo

Costruire contenuti evergreen non è un’attività da svolgere una volta sola, ma un modo di pensare al contenuto come a un patrimonio. Un investimento strategico che cresce nel tempo, se curato con attenzione. È una scelta che parla di visione, di metodo e di cura.

Significa scrivere una volta, ma scrivere bene. Scrivere con un obiettivo chiaro, ascoltando le persone, rispondendo ai loro bisogni e restando fedeli all’identità del brand.

Un contenuto evergreen ben costruito continua a lavorare per te anche quando non lo stai guardando. Porta traffico qualificato, alimenta la fiducia, rafforza il posizionamento. E nel tempo, diventa uno degli asset più preziosi della tua strategia.