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Essere Primi su Google: è possibile?

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Introduzione

Ha senso portare avanti una strategia SEO o fare una campagna su Google Ads senza avere l’ambizione di essere primi? È una domanda che mi sono fatto spesso negli ultimi 9 anni passati ad analizzare, ottimizzare e progettare strategie di posizionamento organico e a pagamento su Google. Secondo me no e ti voglio spiegare perché. Innanzitutto è importante sapere che essere primi per la SEO non è la stessa cosa che esserlo su Google Ads.

Essere Primi su Google Ads

La piattaforma pubblicitaria di Google consente di comprare la prima posizione, per una specifica parola chiave, a chiunque sia disposto a pagare di più rispetto agli altri. “Essere Primi” su Google Ads quindi vuol dire “Essere Primi”.

Essere Primi per la SEO

La prima posizione tra i risultati organici invece è impossibile da garantire.

Sì, hai letto bene, lo so che ti sembra un controsenso, ma prima di andare avanti nella lettura è importante che tu capisca questo concetto: non esiste un metodo che possa garantire la prima posizione per una specifica parola chiave. Chiunque ti prometta questo mente, o si attribuisce capacità che non ha. Fare SEO vuol dire operare in uno spazio proprietario di Google, regolamentato da un algoritmo. Si tratta di un meccanismo automatico che:
  • Gestisce miliardi di parole chiave.
  • Gestisce miliardi di siti internet, che categorizza in base alle parole chiave che vengono utilizzate dagli utenti.
  • Personalizza il più possibile i risultati di ricerca per ogni utente: questo vuol dire che il tuo sito può apparire in prima posizione per un utente e può essere in 4°per un altro. Infatti si parla sempre di posizione media.
Estremizzando si può dire che ognuno di noi ha un Google diverso, personalizzato sulla base del proprio comportamento di ricerca nel passato. Se è vero che non esiste un metodo che ti consenta di ottenere la prima posizione, per una specifica parola chiave e per tutti gli utenti, è anche vero però che esiste un metodo che consente di essere visibili, nelle prime posizioni, sul maggior numero di parole chiave che contano per la tua azienda. Quando parlo di “Essere Primi” per la SEO dunque, non intendo “essere in prima posizione”. Parlo di avere un sito che è presente sempre, in tutte le ricerche importanti per la tua azienda, nella posizione media più alta possibile. Conosci la metafora del dito e della luna? L’imprenditore che non sa guardare lontano si concentra sulla singola parola chiave. L’imprenditore lungimirante non si accontenta della prima posizione per 10 parole chiave, vuole essere presente sul maggior numero di parole chiave possibile e nella posizione migliore possibile. Esattamente come abbiamo fatto con il sito gipo.it di Claudio Ianiri, azienda con cui lavoro ininterrottamente dal 2014.
Citazione di Claudio Ianiri
Claudio è un imprenditore illuminato che prima degli altri del suo settore ha capito quanto fosse importante essere Primi su Google per conquistare la leadership di mercato.

Essere Primi: per quale parola chiave?

Parole chiave principali

Le parole chiave giuste sono quelle che descrivono esattamente quello che vendi (sia esso un prodotto o un servizio). Sono quelle su cui devi essere presente, visibile e nella posizione migliore possibile. Applichiamo la logica del buon senso: se vendo un software gestionale per poliambulatori, come nel caso di Claudio, devo scegliere parole chiave come:
  • software poliambulatori
  • Gestione poliambulatori
  • programma gestionale poliambulatori
E non ha senso che io sia presente sulle parole chiave:
  • software
  • gestionale
  • software gestionale
  • poliambulatori
  • programma gestionale
L’intento di ricerca di chi usa le parole chiave del primo gruppo è completamente diverso da chi usa le parole chiave del secondo.

Parole chiave secondarie

Una volta che abbiamo esaurito le parole chiave principali, quali sono gli altri campi semantici da conquistare? Quelli che rispondono alle esigenze di chi deve ancora diventare cliente e che cerca su Google soluzioni a un problema che tu puoi risolvere con il tuo prodotto/servizio. Se vendo prodotti per la pulizia del marmo devo essere presente per la parola “come smacchiare marmo” e per tutte le parole correlate.
Esempio RichSnippet Solvay
Per fare un altro esempio: se vendo trucchi, non posso non essere posizionato per tutte le parole chiave che iniziano con come truccarsi.
Esempio SERP su Google
Per tornare all’esempio di Claudio, se vendo un software per poliambulatori e l’argomento principale del settore è la cartella clinica elettronica o la ricetta dematerializzata devo esserci in tutte le ricerche che riguardano questo argomento.
Esempio Primo Risultato Google
Esempio Risultato Google
Se ci fate caso, tutti gli esempi risultati riguardano un Leader di mercato.

Chi sei e che cosa fai?

La scelta delle parole chiave su cui bisogna essere primi è condizionata da 4 fattori:
  • il tuo Brand Positioning
  • l’esistenza di una domanda diretta
  • il numero di competitor presenti
  • la tua dimensione rispetto al Leader (se il Leader non sei tu).
Maggiore è la tua specializzazione, minore sarà il grado di competizione che dovrai affrontare. Anche perché a Google piace molto la verticalizzazione e anche se il tuo prodotto viene venduto da Amazon, Google preferirà sempre un risultato ancora più specifico. L’ambizione deve essere rimodulata sulla base della mia dimensione: se sono piccolo, devo ambire a conquistare le parole che descrivono esattamente quello che vendo, se sono grande invece posso puntare a conquistare nuovi spazi. Il Leader di mercato può ambire a coprire anche ricerche estremamente generiche per estendere la sua leadership. Se sono Amarena Fabbri ad esempio, posso puntare alla parola chiave Amarena. Se sono una pasticceria artigianale di Palermo specializzata nella produzione di panettoni invece devo lottare per conquistare la parola chiave panettoni artigianali siciliani, senza entrare in competizione con i big della produzione industriale che lottano per accaparrarsi la parola chiave panettoni.

E’ veramente necessario essere Primi?

Il passaparola è lo strumento di marketing più forte che esista, il consiglio di un amico riesce a costruire l’autorevolezza che un Brand da solo impiegherebbe anni ad ottenere. Dopo il passaparola, la ricerca su Google è il fattore che costruisce più autorevolezza. Un articolo recente di una nota rivista di settore racconta che i consumatori hanno iniziato ad usare i motori di ricerca allo stesso modo di come consultano i propri amici per consigli sulle aziende: come una fonte di passaparola.

Estratto Articolo
Fonte dell’articolo: https://bit.ly/google-passaparola

Essere ben visibili su Google dà all’azienda quasi la stessa aura di autorità che si ottiene con il passaparola. Mentre tu stai ancora pensando se valga la pena investire soldi ed energie su Google, i tuoi potenziali clienti stanno usando il motore di ricerca per cercare informazioni sui tuoi prodotti/servizi, e se tu non sei presente, sceglieranno il tuo competitor.

Ma è un investimento che torna indietro?

Quando si parla di risultati, chi si occupa di SEO/SEM, o di web marketing in generale, si spreca in una giostra di dipende, bisogna capire, non è detto, trend di mercato. Ed è sicuramente l’approccio corretto, ma si tratta di un distinguo dettato dalla paura di essere ritenuti responsabili della mancanza di risultati economici in termini di ROI (ritorno dell’investimento). La verità è che chi fa SEO o gestisce campagne Google Ads non può e non deve garantire un risultato in termini di vendite. Una strategia SEO o una campagna Google Ads funzionano se l’azienda funziona, non il contrario. Ti sto dicendo una cosa che nessuno dei miei competitor ti direbbe mai, per paura di perdere un cliente o un’opportunità di business. Ma io credo che un cliente formato e informato sia un cliente che cresce e che ci fa crescere. Ritengo dunque mio dovere condividere con chi legge 3 lezioni che ho imparato in tanti anni di attività:

Lezione numero 1: avere un’offerta adeguata alla Domanda

Se c’è una domanda forte sul mercato e la tua azienda ha un prodotto che soddisfa bene questa domanda, la strategia SEO/SEM non fa altro che aiutare la domanda a incontrare l’offerta. Prima ti ho parlato del mio cliente Claudio Ianiri: la sua “fortuna” non è stata solo quella di essere disposto a investire sulla visibilità dell’azienda, ma anche di avere il prodotto migliore del mercato in un momento in cui la domanda per quella tipologia di prodotto stava nascendo. L’attività su Google ha consentito all’Offerta (gipo.it) di intercettare la Domanda (tramite le ricerche degli utenti) e, avendo un prodotto con i requisiti giusti, questo gli ha permesso di incrementare il numero di clienti, generare fatturato e nuova liquidità per estendere la portata della campagna su Google, aumentare clienti, e così via. Il risultato di questa strategia viene spiegato meglio di 1000 parole in questo grafico che Claudio mostra fieramente sul proprio sito, con la crescita del fatturato anno su anno:

Grafico Fatturato Gipo

Lezione numero 2: raccontare bene il prodotto

Puoi avere anche il miglior prodotto del mondo, ma se non lo racconti, e non spieghi:

  • quali sono i vantaggi,
  • perchè scegliere il tuo piuttosto che un altro,
  • il numero di competitor presenti
  • quali problemi risolve

non lo venderai mai. Anche con la migliore strategia SEO o con una campagna Google Ads alto spendente.

Lezione numero 3: è importante avere il pricing corretto

Questa è una lezione imparata soprattutto su Google Ads. La metà delle campagne “andate male” su cui ho messo le mani in 9 anni di esperienza aveva delle ottime performance. Impeccabili dal punto di vista dell’esecuzione, ma negative dal punto di vista del ritorno dell’investimento. Gli elementi problematici erano:

  • il prezzo del prodotto, costruito senza tenere conto del budget necessario all’acquisizione del cliente che lo deve comprare (questo vuol dire che il budget di campagna va ad erodere direttamente le marginalità dell’azienda).
  • L’assenza di una strategia commerciale elaborata che preveda un prodotto di Front End, uno di Backend, upselling o cross – selling, in modo da distribuire il costo di acquisizione su più acquisti.

In un articolo pubblicato qualche settimana fa facevo l’esempio di Cialda mia e della sua strategia per incentivare il secondo e terzo acquisto.

Essere Primi su Google funziona se l’azienda funziona

Se hai un buon prodotto, che soddisfa bene la domanda e che viene raccontato bene Google non fa altro che amplificare la portata del tuo messaggio e fa in modo che il tuo cliente ti trovi. Vendere di più è una conseguenza diretta. Se proponi un prodotto/servizio che non soddisfa pienamente la domanda e/o il tuo sito internet non racconta bene il tuo prodotto, se il tuo pricing non può reggere un costo di acquisizione alto, forse prima di intraprendere la via della SEO o di Google Ads è necessario che tu ti prenda un momento per sistemare le cose. Noi possiamo darti qualche consiglio, ma la strategia la devi fare tu perché solo tu conosci il tuo prodotto, i tuoi clienti, i problemi che risolvi e quelli che non risolvi. L’agenzia SEO brava affianca il cliente, non può sostituirlo. Spesso “essere primi su Google” viene proposto come la panacea di tutti i mali. La verità è che essere ben visibili su Google funziona solo se un’azienda funziona, non il contrario.

Lavoriamo per chi vuole essere Primo

Chi ci conosce avrà notato alcuni cambiamenti negli ultimi mesi. Stiamo operando quello che nel marketing si chiama “riposizionamento”. O meglio, stiamo affinando il nostro posizionamento iniziale. Clickable infatti nasce già come un’agenzia verticale su SEO e ADV online. L’ho creata così perché nei miei anni da freelance erano le due competenze più richieste dalle agenzie con cui lavoravo. Una ricerca di mercato più approfondita ha confermato che solo 1 agenzia su 10 ha una qualche competenza SEO all’interno. Dopo 3 anni di attività però io e il mio team abbiamo deciso di restringere ulteriormente il nostro focus seguendo due direttrici:

Abbiamo deciso di concentrarci sui servizi a supporto del posizionamento su Google, quindi strategie SEO e campagne su Google Ads.

Questo non vuol dire che non seguiamo più campagne su Facebook o Linkedin, lo facciamo ma solo per progetti Google-first (in cui il posizionamento su Google è la priorità):

Predichiamo un approccio a Google di qualità e senza compromessi, al top della gamma.

Vogliamo lavorare per chi vuole conquistare la leadership della propria nicchia di mercato e il metodo che abbiamo messo a punto negli ultimi 3 anni ci permette di garantire questo risultato. Questo è il motivo per cui abbiamo cambiato il nostro payoff in Lavoriamo per chi vuole essere Primo. La nostra proposta commerciale si è trasformata di conseguenza, soprattutto per ciò che riguarda le attività fatte con lo scopo di portare i nostri clienti verso la leadership. Tra le tante novità, che ti invito ad approfondire contattandoci all’indirizzo [email protected], ce ne sono 2 in particolare di cui siamo orgogliosi:

Formazione inclusa nell’attività annuale

Momenti di formazione per chi ha scelto di affidarci strategie di lungo periodo, per spiegare ai nostri clienti come funziona Google e le novità che introduce mese dopo mese. Come ho già scritto, crediamo che un cliente informato e formato sia un cliente che cresce e che ci fa crescere. In più, il nostro metodo per funzionare ha bisogno di un cliente che sia pienamente consapevole di ciò che stiamo facendo per lui.

Non lavoriamo per i competitor di uno nostro cliente

Si tratta di una regola che abbiamo sempre seguito, ma che non avevamo mai messo nero su bianco. A te sembrerà scontato, ma credimi, non è così. Nell’ambito SEO/SEM conoscere le tattiche portate avanti dai competitor è fondamentale. Se i nostri clienti ambiscono alla leadership dobbiamo garantire loro il massimo della riservatezza. Rimane l’elemento che ci distingueva anche prima di questo “affinamento”: solo risorse senior, interne all’azienda e verticali sul progetto. Chi parla con te è chi si occupa direttamente del tuo lavoro!

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