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Ricerca delle parole chiave SEO: come farla bene, e quali strumenti usare per ottenere il massimo risultato.

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Lo leggiamo in tanti post diversi, tantissimi post differenti. Una volta era più facile.

All’inizio bastava dell’ottimo keyword stuffing (magari un po’ creativo), inserendo sempre la stessa parola chiave a ripetizione nel testo, e le cose funzionavano a meraviglia. Google era facile da ingannare. Partiva dall’assunto che, più una risorsa citasse un certo termine, più quella risorsa doveva essere importante su quell’argomento. E sappiamo che no, non è così.

Da diverso tempo, però, non è più così.

Una buona ricerca di parole chiave per la SEO, veramente completa, non può e non deve più limitarsi ad essere una lista di chiavi e di volumi di ricerca, ma dovrebbe fornire anche informazioni molto più rilevanti sia per il reparto di content marketing, che per chi si deve occupare del marketing aziendale in forma più tradizionale.

Vediamo insieme cosa sono le parole chiave, come distinguerle, così da poter completare una buona ricerca di parole chiave per la SEO, e quali strumenti è meglio usare per portarla a termine.

In questo articolo:

Cosa sono le parole chiave?

Una parola chiave è una formula di ricerca articolata che viene utilizzata da una persona per descrivere un proprio problema, cercare una soluzione, identificare un prodotto o un servizio che possa aiutarlo a risolvere il proprio problema.

La ricerca su Google, quindi, è una cosa che le persone fanno quando devono soddisfare un proprio bisogno, supplire ad una necessità o togliersi uno sfizio o una curiosità. In realtà, il termine parola chiave si riferisce al singolo lemma, mentre quelle che noi siamo abituati a chiamare keyword sono in realtà query di ricerca.

Prima di tutto, quindi, una parola chiave è ciò che una persona chiede per porre rimedio ad un problema che non riesce a risolvere.

Avrai intuito che la tua azienda, se vuole vendere online, deve risolvere questi problemi sia con le pagine di vendita, sia con il blog.

Già nella case study sulla link building del sito gipo.it, infatti, avevo individuato i momenti in cui si articola un problema per le persone, traducendo in italiano i concetti di Eugene Schwartz espressi in Breakthrough Advertising.

Prima Fase - Oscurità del problema
Prima Fase

Oscurità del problema (Non ho idea di avere un problema)

Seconda Fase - Consapevolezza del problema
Seconda Fase

Consapevolezza del problema (Percepisco il problema, ma non so come risolverlo)

Terza Fase - Consapevolezza della soluzione
Terza Fase

Consapevolezza della soluzione (Ho trovato la soluzione, ma non so come attuarla)

Quarta Fase - Consapevolezza del prodotto
Quarta Fase

Consapevolezza del prodotto (Ho trovato il modo per attuare la soluzione al problema e devo cercare il prodotto che possa risolvere il mio problema)

Quinta Fase - Consapevolezza massima
Quinta Fase

Consapevolezza massima (Devo sapere quanto costa e poi compro)

Come le persone esprimono questi momenti su Google? Esatto, con le parole chiave.Una buona ricerca delle parole chiave per la SEO, quindi, non ti farà solo scoprire le chiavi da utilizzare nei testi (e su questo, comunque, sarebbe importante discuterne), ma anche e soprattutto i problemi, le necessità e le esigenze dei tuoi futuri consumatori.

Quando occorre fare una ricerca keyword?

Potrà essere sorprendente, ma la SEO non è l’unica cosa che possa trarre benefici da una ricerca keyword.

Infatti, la ricerca keyword serve in tantissimi momenti diversi del lavoro del SEO, e non solo:

  • Quando occorre pensare o ristrutturare l’architettura informativa del sito; o ancora quando occorre validarne una con i dati relativi alle ricerche degli utenti su Google o su qualsiasi altro motore di ricerca. Ci hai fatto caso? Le query di ricerca possono darti ottimi spunti anche per capire come scrivere la pagina chi siamo, strutturare la pagina contatti, ma anche sapere cosa inserire nelle categorie e nelle schede prodotto degli e-commerce.
  • Quando è necessario validare la pianificazione editoriale del blog con dei dati.
  • Quando è necessario comunicare al team di content marketing quali risorse servono su una certa pagina. Ad esempio, grazie alla keyword research potresti scoprire che servono video; molte immagini; magari una cara vecchia tabella in HTML. insomma, davvero tanti spunti differenti.
  • Quando devi condurre una campagna su Google Ads, anche se in questo caso occorre individuare solo alcune chiavi specifiche. Esiste una grande differenza tra chiavi transazionali, da utilizzare per le campagne, e chiavi informative. Ti spiegherò tutto tra poco.
  • Quando devi trovare spunti e idee per la link building. Esatto, anche l’ottenimento dei link va curato e pianificato nel dettaglio, come si fa per la SEO del proprio sito.

Come hai visto, quindi, ci sono moltissime occasioni in cui questa serve.

Quello che accomuna tutte queste pratiche (e infatti sono tutte accomunate dalla ricerca delle parole chiave), è la definizione del come si comporta il cliente tipo, e cosa lo guida dal rendersi conto di avere un problema, al volerlo risolvere con un prodotto o un servizio che vendi proprio tu.

Chiaro che ciò non si può fare nel vuoto e senza informazioni. La conoscenza del tuo mercato, del tuo cliente tipo e dei dubbi e delle paure che ha sono fondamentali.
Ad esempio, se stai pensando di lavorare con noi per la SEO del tuo sito (e poterci aiutare a far respirare il pianeta entrando di diritto tra i titolari di un albero di clementine nel Frutteto Clickable), ti posso già garantire che verrai subissato di domande per capire chi sei, con chi hai a che fare, e cosa spinge i tuoi clienti a muoversi verso di te.

Come scegliere le parole chiave giuste?

Le parole chiave non sono tutte uguali. Alcune sono termini generici come [pizza]. Altre sono molto più precise, come [anello da uomo in titanio opaco con incisione personalizzata].

Di norma, posizionarsi su parole chiave generiche sarà difficile, dispendioso e richiede molto tempo, mentre posizionarsi su chiavi più precise è decisamente più semplice.

Il rovescio della medaglia, come potrai intuire, riguarda il numero di ricerche di queste chiavi. Una parola chiave come [gps] avrà moltissime ricerche, ma sarà terribilmente generica ed imprecisa. Il motore di ricerca penserà:

GPS per cosa? Vuoi sapere che cos’è o vuoi comprarne uno?

E se vuoi comprarne uno, per quale mezzo?

Molto più semplice invece se volessi posizionarti su una chiave come [come installare un localizzatore gps]. L’intento è chiaro. Stai cercando una guida su come procedere. Anzi, meglio un video.La scelta delle parole chiave, quindi, deve essere fatta tenendo in considerazione che queste devono essere:

  • Pertinenti
  • Specifiche
  • Coerenti
  • Significative per il proprio intento aziendale.

Parole che possono creare fraintendimenti, poco chiare o che non sono strettamente correlate al prodotto che vendi sarebbero da scartare all’inizio, e da tenere come obiettivi secondari per quando il sito sarà abbastanza forte da competere su queste chiavi.

Attenzione, con questo non voglio dire che dovresti tenere le sole parole chiave relative ai prodotti, ma anche tutte quelle formule di ricerca di informazioni che sono strettamente collegate al tuo prodotto.

Una ricerca come: “perché i miei pomodori diventano gialli” è perfettamente e strettamente collegata ad un fertilizzante, e dovresti creare una FAQ o un articolo del blog apposta per rispondere a questa e a tante altre domande.Le keyword quindi vanno scelte anche in base a ciò che si vuole ottenere dall’utente: scegliendo una parola chiave del tipo “come fare qualcosa” si cercherà di risolvere una difficoltà del lettore ma ciò difficilmente attiverà un intento di acquisto (non subito). Se invece riuscissimo a posizionarci per una keyword contenente un servizio da noi offerto, la probabilità che l’utente acquisti quello stesso servizio sarà più alta.

Un esempio di come scegliere la keyword perfetta

Mettiamoci per un attimo nei panni di un’azienda che produce bulloni per le gomme delle automobili, settore davvero di nicchia e ristretto.

Keyword come: “bulloni”, “gomme” o “automobili” non vanno bene per la ricerca di parole chiave SEO che stiamo conducendo, perché avremo dei risultati generici, che non spiegano a fondo ciò di cui ci occupiamo e per giunta posizionarsi per queste parole chiave sarebbe impossibile, oltre che non utile a fini commerciali.

Mi spiace dirtelo: non ti posizionerai per queste chiavi, o almeno non subito. Sono chiavi troppo ambite, e Google non si fida del primo che passa.

Non solo: perdere queste chiavi potrebbe non essere un vero grande problema. Per quanto il calo di traffico sia importante, e potresti pensare di doverti attivare per uscire da una penalizzazione di Google, guardando Analytics potresti scoprire che le pagine posizionate per parole chiave enormi, in realtà, non portavano risultati commerciali.

Se invece scegliessimo come nostra keyword di riferimento qualcosa del tipo bulloni per pneumatici, l’utente che effettuerà questa ricerca dovrebbe voler trovare il nostro sito tra i primi risultati della SERP, quindi per noi è importante.

Andando ancora più nello specifico potremmo scegliere delle keyword che identificano l’esatto prodotto che vendiamo, ad esempio: “bulloni per pneumatici antifurto”.

Una ricerca così dettagliata è sicuramente più vicina alla conversione di una meno precisa.

Alcune parole chiave sono più ricercate rispetto ad altre e perciò il loro volume di ricerca sarà più alto, e generalmente sono chiavi più competitive. Questo significa che troverai, insieme a te su Google, tanti nomi enormi del mondo e-commerce come Amazon ed Ebay o dell’informazione, primi fra tutti i giornali o i grandi portali tematici.

Molto meglio, invece, partire da chiavi più piccole e facilmente aggredibili, che possono descrivere in maniera precisa e profilata ciò che ha in mente il tuo utente tipo. Facciamo un esempio:

Ricerca: [anello]. Buona fortuna. Ne avrai bisogno.

Ricerca: [anello da uomo]. Continua ad essere terribilmente difficile.

Ricerca: [anello da uomo in titanio]. Iniziano ad aprirsi alcuni spazi. Se hai fatto un buon lavoro, una pagina dedicata ad una sotto-categoria potrebbe posizionarsi in prima pagina.

Ricerca: [anello da uomo in titanio opaco con incisione personalizzata]. Bingo! Prodotto di nicchia, ricerca molto specifica e decisamente improntata all’acquisto. Se hai attuato una buona ottimizzazione SEO del tuo e-commerce, dovresti poterti posizionare senza troppa difficoltà in prima pagina.

Questo processo non è valido solo per i prodotti, ma anche per i servizi. Facciamo un esempio:

Ricerca: [CRM]. Potresti anche riuscire a posizionarti con un contenuto enciclopedico, ma la difficoltà è altissima, perché in SERP con te troverai Wikipedia ed altri nomi enormi del settore.

Ricerca: [miglior CRM]. Ambizioso, non c’è dubbio. Ti scontrerai con giganti come Salesforce ed HubSpot.

Ricerca: [miglior CRM per ristoranti]. Iniziamo a ragionare. Se hai un prodotto specifico per questa categoria, è di certo molto più facile posizionarsi.

Ricerca: [miglior CRM per ristoranti gratuito]. Molto meglio. Quanti potranno essere i CRM per questa categoria di attività con un’opzione gratuita? Si tratta sicuramente di un ottimo punto di ingresso per aggredire la pagina dei risultati di Google.

N.B: Con questo non voglio dire che tu debba necessariamente pensare ad una versione gratuita del tuo prodotto. Voglio dire che se la tua strategia commerciale non funziona, e non stai generando lead in alcun modo, la SEO non funzionerà.

Come tutti i mezzi di comunicazione, la SEO amplifica un messaggio, in questo caso il tuo messaggio e la tua offerta commerciale. Se non hai una buona offerta commerciale, la SEO non ha nulla da promuovere.Altra cosa che potrai notare è che le chiavi più marcatamente commerciali avranno una concorrenza commerciale più alta, e che spesso saranno popolate da annunci pubblicitari, motivo per cui dovresti comunque valutare anche l’affiancamento della SEO con le campagne pubblicitarie gestite da un’agenzia esperta in Google Ads.

Come distinguere le varie chiavi di ricerca?

Dopo aver pensato ad alcune keyword che ritieni corrette e rappresentative della tua attività, arriva il momento di capire se possono essere adatte alla conversione, e quindi se sfruttarle e lavorare per ottenere posizionamenti su queste keyword, o meno.

Esistono 3 principali categorie di parole chiave:

keyword informazionali Keyword che indicano il bisogno di una risposta come “Come trovare le keyword”.
keyword transazionali Keyword che possono portare all’acquisto di un bene o di un servizio, come “Agenzia SEO Bologna.
keyword navigazionali Keyword che indicano un brand o una sezione particolare di un sito, ad esempio: “clickable” o “clickable lavora con noi”.

Keyword informazionali

Chiave informativa:
Schermata di Google per “Come fare pesto in casa” – Mobile
Schermata di Google per
Schermata di Google per “Come fare pesto in casa” – Desktop

Poniamo il caso di un giovane ragazzo che stanco di saper cuocere solo piadine (ogni riferimento ad autori maschi biondi del blog di Clickable è puramente casuale), voglia imparare a cucinare piatti gustosi e prelibati. Subito prenderà in mano il suo telefono e scriverà su Google: “come fare il pesto in casa”, o ancora “come imparare a cucinare”. Questo è un tipico esempio di frase usata come parola chiave SEO, una keyword informazionale, cioè una parola chiave che mira a risolvere un problema all’utente.

Queste chiavi, solitamente, sono utilizzate nei momenti più lontani dal momento dell’acquisto.

Quando compie queste ricerche, il visitatore non è pronto a comprare…perché non ha nemmeno idea di cosa comprare! Sta cercando di capire se ci sia modo per risolvere il problema che lo affligge.

Cercando [come fare il pesto in casa] non sto cercando né un nuovo mortaio, né un frullatore ad immersione, e nemmeno i pinoli della migliore qualità per il pesto. Sto semplicemente tentando di capire come si fa.

Posizionarsi per una chiave informativa, quindi, non serve?

Tutto l’opposto! Serve perché permette di stabilire una relazione con il futuro cliente, e provare a farlo diventare contatto, in modo da poter poi continuare la comunicazione con lui.

A livello commerciale, quello che puoi pensare di fare con questo tipo di keyword è:

  • La definizione di pubblici interessati per le campagne ads.
  • La raccolta di Lead, ovvero contatti. Si potrebbe creare materiale informativo di alto livello sull’argomento a cui la persona interessata può avere accesso solo dopo aver compilato un modulo e lasciato i propri dati. Questo è un ottimo modo per generare liste mail profilate.
  • Sfruttarle per rafforzare il tuo marchio, se il tuo prodotto o servizio non è vendibile direttamente online ma solo o anche nei negozi.
  • Sfruttarle per la creazione di contenuti dedicati alle campagne di link building.

Per ricavare il meglio da queste chiavi, quello che puoi fare è sfruttare un blog che possa permetterti di parlare con la tua nicchia di mercato.

Keyword transazionali

Schermata di Google per “Corso di cucina Bologna” – Smartphone
Chiave-transazionale-Corso-di-Cucina-Bologna-Risulltati-Desktop
Schermata di Google per “Corso di cucina Bologna” – Desktop

Il nostro aspirante cuoco sarà ora alla ricerca di un “corso di cucina” in cui poter affinare le sue doti culinarie. Quindi farà questa ricerca su Google, e probabilmente proverà a renderla più precisa inserendo le proprie necessità. Da qui verranno fuori:

Corso di cucina Bologna

Corso di cucina online

Le parole chiave transazionali o commerciali, quindi, sono quelle che esprimono un desiderio di acquisto esplicito, e si posizionano al punto 3 e 4 della scaletta di conversione.

Particolare attenzione deve essere posta nei confronti delle keyword correlate, formule di ricerca alternative e che possono essere utilizzate dalle persone alternativamente alla ricerca più scontata, ma che esprimono la stessa intenzione di ricerca, in questo caso comprare un corso di cucina. Ad esempio, un potenziale cliente potrebbe cercare “corso per imparare a cucinare”, anziché “corso di cucina”. Non è necessario creare una pagina per ogni chiave correlata. L’intenzione di ricerca è sempre la stessa, dunque il risultato desiderato sarà il medesimo.

Keyword navigazionali

Le branded keyword, o parole chiave navigazionali, sono le parole chiave che contengono il nome del brand, e fanno riferimento ai prodotti o servizi prodotti da una certa azienda.

Queste ricerche sono solitamente molto avanzate nel percorso di conversione, ed anzi spesso ne costituiscono la parte finale.Quando una persona cerca il nome brand di un’azienda, non solo conosce il rimedio al suo problema, ma è anche al corrente del nome preciso del prodotto (o dell’azienda produttrice) di ciò che lo andrà a soddisfare. Nel nostro esempio, verrà cercato il nome di una scuola di cucina che organizza dei corsi per formare dei cuochi provetti.

Quello che succede, dopo una ricerca chiave brand, è solitamente molto semplice. La persona entra nel sito e, se si accorge di poter comprare ciò che ha individuato, lo fa.

Altrimenti entra nel girone infernale dantesco 2.0 meglio noto come remarketing. Le parole chiave brand sono importanti per il successo di un’azienda, e ogni azienda deve posizionarsi per le chiavi brand nei primissimi posti. Non ci può essere spazio per i competitor, quindi ogni posto possibile dovrebbe essere occupato con quanti più risultati possibili (idealmente 10). Questo lo vedi piuttosto bene quando qualcuno usa su Google Ads il nome della tua azienda, anche se per la legge italiana non potrebbe.

I migliori tool per condurre la tua ricerca keyword SEO

Hai chiaro come cercare le chiavi migliori per te, e come funzioni il percorso di avvicinamento alla conversione.

È ora di dirti quali strumenti usare per condurre la tua keyword research nel migliore dei modi per stabilire quali chiavi usare per creare un articolo o una pagina nel tuo sito.

Iniziamo:

  1. Google Keyword Planner
  2. Google Trends
  3. Google Search Console e Google Ads
  4. Google
  5. Keyword Researcher Pro
  6. Ubersuggest
  7. Keyword Surfer e Extract people also search phrases in Google
  8. AlsoAsked.com
  9. Strumenti di competitive intelligence: SEOZoom, SEMRush ed Ahrefs

Google Keyword Planner

Il tradizionale punto di inizio è il Google Keyword Planner, strumento dedicato principalmente alla ricerca delle chiavi per le campagne su Google Ads, ma che può dare ottime risposte anche quando occorre fare una ricerca delle parole chiave SEO, soprattutto per capire quali chiavi possano aiutarti a convertire, e quali invece no.
Non mi dilungherò molto, perché sul blog di Clickable abbiamo già scritto una guida completa all’uso di Google Keyword Planner. Sappi solo che è un ottimo punto di inizio, ed un fondamentale strumento di controllo per vedere le parole più cercate su Google, perché è l’unico strumento che può accedere ai dati veri dei database di Big G.

Google Trends

Trends è lo strumento di Google che permette di visionare le tendenze e le statistiche di ricerca per una determinata chiave nel corso del tempo.

È lo strumento perfetto per individuare la stagionalità delle chiavi, e capire come regolare di conseguenza la propria proposta commerciale o il proprio piano editoriale.

Facciamo un esempio pratico:

 

Qui sopra trovi il grafico a 5 anni della ricerca “t-shirt uomo”, e puoi notare come segua un andamento ricorrente. È una chiave molto complicata, ma presumibilmente con un buon tasso di conversione, dunque potrebbe valere la pena inserirla nei propri obiettivi a lungo termine.

Noterai che questa chiave ha un picco di ricerche ricorrente tra maggio e luglio e che, curiosamente, la ricerca inizia ad affievolirsi già ad agosto, nonostante fuori sia ancora decisamente caldo. Sfrutta queste informazioni per prepararti in anticipo, e decidere con margine promozioni e attività SEO da condurre.

Discorso affine per la chiave “hotel Rimini”, individuata dal grafico qui sotto. Puoi vedere che la ricerca inizia molto presto, già a marzo, per poi crollare a settembre, anche se la stagione non è ancora finita. Sono informazioni d’oro, che puoi sfruttare per ottenere un vantaggio competitivo e commerciale importante, pensando a promozioni e attività commerciali ad hoc sia per i periodi di magra, che per quelli in cui la ricerca è più stimolata, ed anche sfruttando una strategia di link building per posizionarti per tempo.

In questo secondo caso, Google Trends offre altre interessanti informazioni, come le regioni dove la ricerca è più stimolata.Naturalmente trovi l’Emilia-Romagna, ma anche l’Umbria e la Lombardia sembrano essere mercati promettenti. Perché non studiare attività ad hoc su Google Ads da integrare alla SEO per quelle regioni?

Google Search Console e Google Ads

Ok, questi due non sono strumenti per la ricerca keyword, ma sono ottimi punti di inizio se hai già un sito attivo, o una campagna Ads in corso.
Infatti, se hai già un sito attivo è molto facile capire per quali chiavi Google ti abbia già posizionato, e per quali tu stia performando molto bene.

Osservare Search Console ti da modo anche di capire, invece, su quali chiavi tu debba lavorare di più, perché magari chiavi molto ricercate ma per cui non appari. Infine, sempre GSC ti da modo di verificare tutti i volumi di ricerca dei tool, e scoprire importanti differenze. Eh sì, solitamente i tool a pagamento sottostimano l’impatto delle chiavi a coda lunga.

Per quanto invece concerne Google Ads, puoi utilizzare i dati delle campagne in corso per capire:

  • Il tasso di conversione medio di una certa query, o perché no di una certa intenzione di ricerca, sempre tenendo in conto che ci sono differenze importanti tra il tasso di conversione Ads e organico.
  • Il controvalore SEO delle conversioni ottenute (ovvero, quanto ti sarebbe costato avere quelle conversioni da Google Ads)
  • Il controvalore SEO del traffico (ovvero, quanto ti sarebbe costato ottenere lo stesso traffico da Google Ads). In questo ultimo caso, è impossibile valutare il valore delle chiavi informative, anche se molto elevato.

Google

Beh, sì, la ricerca di Google è non solo l’obiettivo di un’attività SEO, ma anche e soprattutto un luogo perfetto dove cercare le parole chiave direttamente, e vedere con i propri occhi le informazioni che il motore di ricerca fornisce, e mettersi alla ricerca di indizi e informazioni.

Hai mai analizzato con attenzione la SERP di Google? Ti fornisce davvero una marea di informazioni interessanti, e che puoi sfruttare per migliorare in maniera sensibile i tuoi contenuti. Infatti, se impari a leggere le SERP, puoi renderti conto che alcune chiavi sono transazionali ed alcune no a vista d’occhio.

Sempre guardando Google, puoi notare che alcune ricerche hanno esigenza di risultati arricchiti di dati strutturati, mentre altre di immagini o video.

Facciamo qualche esempio concreto:

Keyword Researcher Pro

Keyword Researcher Pro è un magnifico strumento a pagamento (il cui prezzo è veramente basso, per il risultato ottenuto), che fa lo scraping di Google Suggest e estrapola dal motore di ricerca tantissime chiavi che le persone hanno digitato.

Consente un grande lavoro di fino, perché permette di osservare fin nel profondo le ricerche degli utenti, e di vedere ogni possibile sfumatura di un argomento, in modo tale da sviscerare tutti i possibili dubbi e domande che le persone hanno cercato, relativamente ad un certo argomento, nel corso del tempo.

È uno strumento molto potente, e ciò che è ancora meglio è che non scansiona il solo Google, ma permette anche di fare la scansione dei suggest di Amazon e di YouTube, così da ottenere ancora più dati e spunti.
Questo è soprattutto utile quando si affrontano chiavi commerciali, in cui lo scraping di Amazon può dare ottimi risultati, mentre per i contenuti informativi contenenti video o ricerche “come fare”, lo scraping di YouTube può davvero dare ottime idee, e fornire buone fonti per embeddare dei video, se la realizzazione di video proprietari non è prevista nell’immediato.

Ubersuggest

Ubersuggest è un interessante tool di ricerca delle parole chiave gratuito, e nel corso del tempo, dopo l’acquisto da parte di Neil Patel, si è arricchito di funzionalità interessanti.
Ad oggi, è forse lo strumento più interessante disponibile gratuitamente sul mercato. Tramite Ubersuggest, infatti, ti sarà possibile analizzare con un buon livello di approfondimento i siti dei competitor, così da scoprire quali siano le loro migliori pagine, quali link ricevano, e su quali parole chiave si posizionino.

Oltre a ciò, il tool offre un’interessante ed approfondita funzione per la ricerca delle parole chiave gratis, che puoi utilizzare per farti un’idea di cosa scrivere e di cosa gli utenti cerchino come risposta per una certa ricerca.

Keyword Surfer e Extract people also search phrases in Google

Keyword Surfer ed Extract people also search phrases in Google sono due estensioni gratuite per Chrome, o in generale per ogni browser basato su Chromium, che permettono di avere tantissime informazioni davvero utili direttamente in SERP.

Mentre la prima fornisce dati più standard, come le ricerche correlate e le code lunghe per la chiave inserita in Google, ed accompagna i dati con statistiche relative ai backlink dei domini nella SERP, la seconda prova ad estrapolare le ricerche “people also search for”, ovvero delle particolari chiavi correlate che Google fornisce agli utenti nel caso tornino sulla SERP dopo aver cliccato su un risultato.

Si tratta di ricerche di raffinamento, se correlate, che devono essere prese in considerazione specie sulle SERP più complicate e che non hanno un intento di ricerca chiaro, per avere quante più informazioni possibili riguardo un contenuto.

AlsoAsked.com

AlsoAsked.com è un bellissimo strumento online, completamente gratuito, per l’indagine del box “People Also Ask” su Google, ovvero delle domande correlate ad una certa chiave di ricerca.

L’uso è molto semplice. Si inserisce un termine di ricerca, una zona geografica ed una lingua, e si preme su “Search”. Il tool, dopo qualche secondo, restituirà un grafico che permette di vedere non solo le principali domande delle persone abbinate ad una certa ricerca, ma anche e soprattutto il loro sviluppo.

Per quanto non ci siano prove che rispondere a queste domande possa fornire un concreto vantaggio SEO, è indubbio che si tratti di ottimi spunti per creare non solo un contenuto più completo, ma anche per avere nuove e fresche idee per il proprio piano editoriale, così da poter pensare a dei nuovi articoli, o per rivederne alcuni più vetusti.

Answerthepublic

Answer the Public è uno strumento molto comodo che, una volta digitata una chiave, permette di avere un’idea completa di quali domande e quali keyword informative le persone cerchino per un dato argomento, così da usare vere domande, e non solo formule schematiche, per la propria ricerca delle parole chiave per Google.

Basterà inserire una parola chiave, impostare paese e lingua di ricerca, e premere “Search”. Dopo poco, lo strumento restituirà una panoramica simile a quella sotto, che raccoglie tutte le domande fatte dagli utenti intorno al termine “SEO”.

Questo è sempre stato importante ma, con l’ultimo aggiornamento del motore di ricerca, BERT, si è ancor più rafforzato questo aspetto.Per sapere che cosa sia BERT, e che cosa comporti, ti rimando alla storia degli update di Google.

Strumenti di competitive intelligence: SEOZoom; SEMRush; Ahrefs

Infine, e prima di mostrarti un esempio pratico di come condurre una ricerca keyword per la SEO con SEOZoom, ci sono le suite di competitive intelligence come SEOZoom, SEMRush o Ahrefs.
Sul mercato italiano è molto diffuso SEOZoom, ma SEMRush ed Ahrefs offrono una fondamentale informazione che il tool italiano non offre:

I due strumenti Made in USA possono dirti per quali chiavi Google mostra dei risultati arricchiti (quelli che vedevamo prima osservando la SERP di Google).

Questo è molto importante perché accelera di molto il lavoro di pianificazione delle risorse:

Occorre un video per una certa ricerca? Lo potremmo scoprire subito, senza bisogno di visitare ogni chiave.

Chiaramente, anche queste informazioni non sono sempre corrette e quindi sono da verificare, ma si tratta di un’ottima base di partenza.

Dal canto suo, SEOZoom offre un’altro strumento utilissimo che i due precedenti tool non hanno: la ricerca per search intent, che permette di scovare chiavi affini a quella che stiamo cercando, e vedere i primi argomenti correlati. Come dicevamo poco sopra, infatti, è importante concentrarsi non tanto sulla singola chiave, ma sull’intera intenzione di ricerca, che chiaramente può essere espressa da molte chiavi differenti, e per questo lo strumento è molto d’aiuto.

Esempio pratico: Come trovare le giuste parole chiave con SEOZoom

Dopo tanta teoria, è ora di passare ad un po’di pratica, e mostrarti un esempio di come trovare le keyword perfette per il tuo business. Puoi fare questa operazione con tanti software differenti: Ubersuggest, Semrush, lo stesso Keyword Planner di Google Ads; ma voglio mostrarti come farlo con SEOZoom.

Accedi al tool all’indirizzo https://www.seozoom.it/ e cerca una keyword inerente la tua attività. Per questo esempio possiamo tenerci sul generico con la parola chiave [forni per pasticceria]. Una volta inserita la query di ricerca che vuoi analizzare, premi su “Analizza”.

Homepage di seozoom

Il tool restituirà una serie di informazioni differenti utili a comprendere diversi aspetti e criticità della parola chiave individuata tra cui:

  • Quanto è ricercata la keyword individuata, in termini di volume di ricerche medio al mese, e quale sia il costo medio di Google Ads per questa parola chiave, così da farsi un’idea non solo di quanto costi fare pubblicità su Google Ads per la chiave individuata, ma anche quanto sia agguerrita la concorrenza.
Volume di ricerca medio e cpc medio rilevati con SEOZoom

Quali siano i siti posizionati per quella keyword, elemento utilissimo per identificare la tua concorrenza online.

Siti concorrenti per la stessa keyword individuati con seozoom

La competizione in termini di backlink, per capire se sia necessaria una campagna di link building per riuscire a scavalcare la concorrenza per quella chiave. Per questo punto, sicuramente SEOZoom può aiutare, ma i dati di Ahrefs sono decisamente più attendibili. In alternativa, puoi provare ad integrare i dati di backlink di Majestic SEO o Moz, due famose suite che forniscono i loro valori di riferimento, TF e DA, in maniera gratuita, o sfruttare uno strumento come la suite Mangools che li riunisce, ed ha una versione di prova gratuita.

grafico competizione backlink di Seozoom

Dopo aver avuto una piccola panoramica sui dati, ed aver visto chi contende a te il primato su quella SERP, è venuto il momento di raccogliere altre idee. La versione a pagamento di SEOZoom garantisce enormi possibilità ma, se hai la versione gratuita e vuoi semplicemente farti un’idea, potrai cliccare su “Suggerisci keyword articolo” e qui scoprire altre parole chiave collegate alla tua, che potrai approfondire e studiare a loro volta per avere un’idea sempre più ampia del campo semantico in cui ti stai muovendo.

Clic su suggerisci keyword articolo

In questo caso specifico, ad esempio, potrebbe essere interessante analizzare anche “forni professionali” e “forni elettrici professionali”.
Oltre a ciò, il software indica anche le pagine dei concorrenti che si sono posizionate sulla keyword scelta. È un’ottima idea analizzarle e studiarle per vedere come i competitor hanno lavorato e che soluzioni hanno adottato per ottenere quei posizionamenti; prendendo spunto dalle buone idee e sfruttando i punti deboli individuati per scavalcarli.

Suggerisci keyword articolo - SEOZoom

Questo è naturalmente solo un esempio di ciò che offre il software, ed anche una minuscola parte di come funziona una vera ricerca delle parole chiave.

Come abbiamo visto, esistono delle differenze tra le varie tipologie di parole chiave, ma tutte sono importanti per ottenere un ottimo posizionamento SEO. Scegliere le keyword richiede logica e accuratezza e non tutti seguono la stessa strategia. Se hai altre idee su come approcciare la ricerca e la scelta delle giuste parole chiave non esitare a scrivere nei commenti le tue opinioni.

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