Sappiamo quanto, nel mondo del digital marketing, la lead generation sia fondamentale per la crescita di un’azienda. Ma da sempre la cosa più difficile non è generare lead, a quello – con un po’ di lavoro – ci si può arrivare. La cosa più difficile è generare lead in target che poi possano essere convertiti in clienti effettivi. Per questo motivo la scelta di una landing page efficace è fondamentale. Inoltre, alcuni tool dotati di intelligenza artificiale come i chatbot, si stanno rivelando molto efficaci per raggiungere questo obiettivo. Ma facciamo un passo indietro.
Perché è importante avere una landing page efficace?
Perché la landing page è la prima pagina che un potenziale cliente visita quando viene intercettato da un annuncio, per riassumere: è il nostro biglietto da visita.
Avere una landing page funzionale è ormai un elemento cruciale per la conversione dei lead in clienti e l’aumento delle future vendite. Se ci pensiamo, nemmeno un brutto cartellone pubblicitario attirerebbe mai la nostra attenzione e ci porterebbe a indagare, ben che meno acquistare: il concetto è esattamente lo stesso.
Landing page: 5 concetti chiave da tenere a mente
Come si fa, quindi, a creare una landing page persuasiva e di successo? Ecco una serie di elementi fondamentali:
Hai chiaro l’obiettivo?
L’obiettivo della nostra pagina di atterraggio deve essere chiaro. Che riguardi la raccolta di informazioni di contatto o la vendita di un prodotto/servizio, deve essere subito intuibile per l’utente come possiamo aiutarlo a risolvere il suo problema oppure a soddisfare la sua necessità.
Questione di design
Il design deve essere accattivante. La parte estetica di un sito ha ormai assunto un’importanza fondamentale. Si sente spesso parlare di web design e non di mera progettazione di un sito. La parola design ci fa capire che serve un occhio di riguardo in più, sulla stregua del “la prima impressione è quella che conta”.
Se vogliamo attirare veramente l’attenzione dei nostri potenziali lead, il design deve essere accattivante e professionale, e ovviamente in linea con quello che è il mood del brand. In questo modo riusciamo a tenere l’utente sulla pagina tutto il tempo necessario che serve per esplorarla e poi fare la sua decisione.
Ricordiamoci: content is the King
Il contenuto (in termini di copy) deve essere intelligentemente persuasivo. Dopo la questione estetica, infatti, arriva quella dei contenuti. Come e cosa vogliamo comunicare all’utente? Qui entra in gioco la bravura di un bravo copywriter, bravura che nemmeno ChatGPT potrà sostituire.
È fondamentale presentare il prodotto/servizio con le sue caratteristiche principali, quelle che lo contraddistinguono rispetto allo stesso prodotto di un competitor. Il tone of voice deve essere persuasivo ma coerente con quello del brand e deve sempre rispondere ad un’esigenza: quella del potenziale cliente.
CTA chiare e “dirette”
La call to action deve essere chiara ed evidente. La CTA è quella che porta alla conversione. Il tasto che separa noi da un potenziale lead da lavorare. Può essere un form, un pulsante di acquisto, un download catalogo… qualsiasi azione che desideriamo venga compiuta dall’utente.
È sempre bene rendere la CTA evidente sulla pagina, possibilmente già nella sezione above the fold. Questo ci aiuterà nel dare subito all’utente un’intenzione chiara, cosa che lo porterà a farsi guidare attraverso i punti cruciali della landing e a non perdere il focus.
La landing page come work in progress costante
Fare tanti A/B test. È importantissimo effettuare test comparativi per valutare effettivamente l’efficacia della nostra landing page. A volte possono essere testate anche piccole modifiche: mettere il form in una posizione nuova, riscrivere la CTA, inserire un’immagine diversa o una leva diversa.
Non si tratta necessariamente di mettere a confronto due pagine completamente diverse. Ma si sa, sono spesso i dettagli a fare la differenza. Così, e solo così, capiremo quali elementi funzionano, quali devono essere migliorati e quali devono essere eliminati.
Come convincere chi vuole tutto (e subito)?
Ma come si fa a convincere i potenziali lead a compiere l’azione desiderata? Soprattutto oggi che l’utente medio ricerca il tutto e subito. L’ultimo aggiornamento di Google va proprio in questa direzione, a ben pensarci, perché la ricerca multipla risponde proprio all’esigenza di trovare sempre più riscontri immediati e precisi.
È proprio qui che possono aiutarci i chatbot. Questi sono robot conversazionali, in grado di interagire con l’utente in modo intelligente e customizzato, ed è proprio questo che fa la differenza. Spesso questi strumenti fanno percepire all’utente un’adeguata conoscenza delle sue necessità o dei suoi gusti, e tutto questo accade perché è proprio l’utente a rispondere alle domande poste dal tool.
Il lead si sente compreso, supportato, non esercita più un’azione “fredda” di compilazione di un form, ma lascia i propri dati dopo aver conversato (a tutti gli effetti con una macchina).
I punti di forza dei chatbot all’interno delle landing page
Vediamo quali sono i punti di forza principali di questi strumenti:
- Un elemento assolutamente prezioso è che i chatbot, oltre a raccogliere le informazioni di contatto dell’utente, possono ottenere informazioni sui gusti, le preferenze, le esigenze del lead. Proprio in questo modo il chatbot riesce a continuare la conversazione in modo molto più accurato e preciso, aumentando le probabilità di conversione.
- danno un boost del business, perché i chatbot automatizzano tante attività ripetitive e riescono a rispondere in tempo reale agli utenti. Non andiamo a caricare di un tempo d’attesa eccessivo il potenziale lead, che sente già a un buon livello di interazione con l’azienda. E in più, il team prima dedicato a certe dinamiche, può ora occuparsi di altro.
- Collegato al punto di sopra, riducono spesso dei costi, questo perché possono sostituire, in parte, il lavoro dell’assistenza clienti e possono rispondere velocemente alle domande più comuni. Per quelle più approfondite ci sarà sempre la parte di ricontatto, ma nel mentre, tutta la prima parte di conoscenza e domande generiche, viene risolta senza sforzo umano nel giro di pochi secondi o minuti.
- lasciano all’utente un’impressione migliore dell’assistenza. L’utente, infatti, percepisce una sorta di customer care attivo 24/24, 7 giorni su 7, veloce e responsive. Questo può portare ad un aumento della fiducia, che può trasformarsi anche in una buona recensione.
- possono aiutare a scalare un business? Assolutamente sì. Se abbiamo dietro una forza commerciale efficiente e numerosa, questi tool possono gestire un numero illimitato di conversazioni contemporaneamente. Se tutto è tarato bene e funziona già su numeri medi, potremo tranquillamente pensare ad aumentare i volumi di gestioni richieste… e quindi all’ingrandimento del business.
I vantaggi sono tanti, vero?
Belli i chatbot, però…
Ricordiamoci sempre, però, che è molto importante che il chatbot sia ben integrato con la landing page e non che sembri qualcosa di esterno o astruso all’utente. Inoltre, sempre per lo stesso motivo, deve parlare la lingua del nostro utente target. Cosa significa? Che deve essere programmato con un linguaggio naturale, comprensibile, vicino alla realtà.
Per concludere, l’intelligenza artificiale, spesso vista con spirito luddista, generatore di catastrofi e chi più ne ha più ne metta, può essere, in realtà, un prezioso alleato. Il trucco sta nel saperla direzionare, un po’ come per gli algoritmi, darle i dati corretti per poter lavorare al meglio.
Talk con Luca Orlandini
Per saperne di più su questo argomento interessante e attuale, non si può non pensare a Luca Orlandini, uno dei massimi esperti del settore e che da anni fornisce indicazioni preziose su come rendere le nostre landing page le migliori in assoluto.
Per saperne di più sul talk guidato da Alessandra Maggio e Angelo Valenza, recuperalo qui sotto.