Introduzione
Quando si parla di SEO e di link, emergono alcune domande ricorrenti, preoccupate e sempre attuali:
- Non ho capito come dovrebbero funzionare questi “link”. Perché dovrei pagarli?
- I link, queste cose strane ed immateriali che non riesco a contestualizzare, funzioneranno davvero per il mio sito?
- Ho letto che non si dovrebbero costruire profili di link. Siamo sicuri che questa cosa piaccia a Google?
- Non basta fare il sito e pubblicare tanti articoli sul blog? Perché dovrei fare questa attività?
Indubbiamente, i tempi lunghi della SEO e la sua difficile natura sono un ostacolo al suo sviluppo e alla sua credibilità: se con la pubblicità sui motori di ricerca bastano un paio di mesi per rendersi conto se le cose possano funzionare o meno, con le attività finalizzate al posizionamento condotte da un’agenzia SEO le cose possono andare diversamente. Questo articolo nasce proprio per questo: analizzare il sito di un cliente che sta facendo link building e individuare i segnali di successo, per dimostrare che i link funzionano e provare a capire perché. Il sito messo sotto la lente è gipo.it, su cui abbiamo costruito questa case study relativa alla link building.
Perché i link funzionano? La forza del passaparola
- Una persona che ritenevo esperta di un certo argomento, come il meccanico, il medico specialista o l’avvocato.
- Una persona non esperta di un certo argomento, ma che aveva avuto il mio stesso tipo di problema. Devo rifare la cucina. Il mio amico ha dovuto comprare il salotto? Gli chiedo in quale negozio sia andato, o da quale arredatore.
- Esperto nel mio lavoro, perché sono il migliore nella mia cerchia.
- Un’autorità nel mio settore, grazie alle mie conoscenze e ai miei risultati.
- Affidabile e credibile, perché ho tante persone (attenzione: persone, non solo e necessariamente clienti) che parlano di me?
Cos’è un link?
Come capire se la link building ha avuto effetto
- Organizzare o partecipare ad eventi
- Essere presente sulle riviste cartacee di settore
- Essere presenti sui giornali, sia locali che nazionali, se l’azienda ha rilevanza nazionale.
Come si misura la link building?
- Google Search Console, l’unico strumento davvero affidabile che abbiamo a disposizione, perché l’unico in grado di fornirci i dati di Google. Da Google Search Console potremo misurare:
- I clic, ovvero le visite al sito provenienti dalla SEO;
- Le impression, ovvero quante volte il nostro sito sia apparso sul motore di ricerca. Un sito che venga proposto sulle pagine dei risultati di Google per un certo termine registra delle impressioni. Se viene cliccato, registra anche un clic.
- La posizione media, che come dice il termine ci dice quale sia la posizione media del sito, suddivisa per singola chiave o singola pagina.
- Uno strumento terzo di controllo delle keyword posizionate come SEOZoom; SEMRush; Sistrix o Ahrefs. Questo ci serve perché, in alcuni momenti, può capitare che la stagionalità abbassi le impressioni del sito, ma non abbia effettivamente intaccato i suoi posizionamenti. È una misurazione di sicurezza e che facciamo in aggiunta a quelle realizzate con Google Search Console.
Case study link building: Analizziamo i risultati del sito gipo.it
Quanti visitatori ha guadagnato il sito?
Metto sotto la lente un sito di un cliente, che fa sia attività di blog che di link building, e che dimostra la forza dell’attività di acquisizione di backlink quando le ricerche su un certo argomento, complice la stagionalità, si sprigionano.
Quanta visibilità in più ha il sito?
Il numero di visitatori sul sito è legato a doppia mandata alla visibilità. Se la visibilità aumenta, e lecito attendersi che possa aumentare il traffico. La visibilità del sito, misurabile come detto con le impression, è riassunta nel grafico sotto.
Quanto Google si fida di più del sito?
Ultimo punto riguarda la considerazione di cui il sito gode presso Google. Più alta è la posizione media, maggiore è la considerazione che Google ha di un certo sito. Facciamo un esempio pratico: Wikipedia. L’oltremodo nota enciclopedia online avrà, suppongo, una posizione media molto alta. Questo perché gli utenti ripongono grande fiducia in questa, e stessa cosa fa Google, sulla base di quanto fatto dalle persone. Quando, in un sito con aumento di impressioni come Gipo, osserviamo una crescita della posizione media, possiamo pensare che questo dato esprima un aumento dell’affidabilità di cui il sito gode presso Google.
- Per tutte le chiavi su cui il sito è già posizionato
- Per le chiavi su cui il sito si posizionerà in futuro, a condizione che la struttura del sito e l’attività di blogging siano ai livelli della campagna.
I link da soli funzionano?
Resta una domanda importante cui rispondere: perché attribuire ai link questa crescita? Perché il risultato in questione ha una discriminante importante, ma per individuarla dobbiamo passare a Google Analytics perché, purtroppo, Google Search Console ha una cattiva memoria storica. In Analytics individuiamo un dato interessante: non c’è mai stata, nella storia di questo dominio, una crescita così forte in termini di traffico. Il sito ha sempre fatto attività di blogging, ma solo da novembre 2018 le attività di costruzione del profilo link sono iniziate. Da maggio, complice un altro periodo di stagionalità importante, si sono iniziati a vedere in maniera importante tutti i risultati derivati dall’attività di spinta effettuata, e la ristrutturazione del sito a ottobre 2019 ha aiutato ancora di più, portando alla situazione attuale.


- Lenti
- Sufficienti
- Veloci

A questo punto: serve il blog?
- Permette all’azienda di posizionarsi nella mente del cliente come prima scelta per la risoluzione di un certo problema;
- Amplia lo spettro di parole chiave su cui il sito si può posizionare (maggiore è il contenuto di un sito, più numerose sono le parole chiave su cui si posiziona);
- Fornisce ai bot il materiale che i link contribuiranno poi a posizionare (questo non sempre. Prendiamolo per buono per un momento).
- Con le persone che sono a conoscenza di un loro problema, ma non sanno come risolverlo. Queste persone potrebbero cercare: “Come fare una fattura elettronica”.
- Con le persone che sono a conoscenza della soluzione, ma non sanno come attuarla. Queste persone cercheranno, ad esempio: “software per la fatturazione elettronica studio medico”.

Oscurità del problema (Non ho idea di avere un problema)

Consapevolezza del problema (Percepisco il problema, ma non so come risolverlo)

Consapevolezza della soluzione (Ho trovato la soluzione, ma non so come attuarla)

Consapevolezza del prodotto (Ho trovato il modo per attuare la soluzione al problema e devo cercare il prodotto che possa risolvere il mio problema)

Consapevolezza massima (Devo sapere quanto costa e poi compro)