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Pillar page e topic cluster model: i pilastri della tua SEO content strategy

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Se dovessi spiegare a Michael Scott cos’è una pillar page e cosa sono i topic cluster scomoderei il sistema solare. Hai presente? Ecco, possiamo dire che la pillar page è il Sole e i cluster content sono i pianeti che gli ruotano attorno. Una struttura ordinata, coerente, rilevante, in cui ogni contenuto ha il suo posto e contribuisce a creare un ecosistema forte e ben collegato.

La pillar page, come suggerisce il nome, è una pagina pilastro: un contenuto centrale e approfondito dedicato a un tema chiave del tuo settore. Attorno a questa ruotano articoli correlati, i cluster appunto, che ne esplorano gli aspetti più specifici, rafforzando l’autorità della pagina principale.

Questa tecnica, nota come topic cluster model, è una componente essenziale di una SEO content strategy: migliora l’organizzazione dei contenuti, favorisce la visibilità sui motori di ricerca, aumenta la credibilità del tuo brand e, non da ultimo, ti aiuta anche a convertire.

In questo articolo ti spieghiamo come funziona una pillar page, perché ti conviene usarla e come costruirla nel modo giusto.

Ti mostreremo anche come sfruttare al meglio l’intelligenza artificiale per supportare la tua strategia, ottimizzare i contenuti e tenere aggiornato il tuo “sistema solare”.

Bonus track: un esempio interessante sotto la lente d’ingrandimento per trarre ispirazione.

Meme di Michael Scott

Topic cluster model e pillar page: una squadra vincente

Come abbiamo anticipato, non si può parlare di pillar page senza citare il topic cluster model.

Una strategia basata su topic cluster e pillar page parte da una logica semplice: organizzare i contenuti per argomenti, non solo per keyword.
La pillar page affronta un tema centrale in modo esaustivo, mentre i cluster articles lo approfondiscono da angolazioni specifiche.

Il modello è composto da tre ingredienti:

  1. Pillar Page → affronta l’argomento principale
  2. Cluster Content → articoli collegati che approfondiscono singoli sotto-temi
  3. Link interni → uniscono pillar e cluster in modo coerente, aiutando utenti e motori di ricerca. Win-win!
Esempio di un topic cluster

Cos’è una Pillar Page: storia ed evoluzione

Il concetto di pillar marketing nasce come risposta alla crescente complessità delle ricerche su Google e alla necessità di offrire contenuti ordinati, autorevoli e utili.
Già nel 2017, Hubspot ha rivoluzionato il suo blog con il topic cluster model, ottenendo risultati notevoli in termini di posizionamento e traffico.

Una pillar page è molto più di un articolo lungo: è una pagina madre strategica, pensata per offrire una panoramica completa su un tema chiave, connessa logicamente ad altri contenuti. 

Deve saper rispondere in modo esaustivo e chiaro a tutte le possibili domande che la tua audience potrebbe porsi in merito a una tematica interessante per il tuo business. 

Ecco perché è fondamentale partire sempre dal tuo pubblico, dalle sue esigenze e pain point, non dal tuo prodotto o servizio. Loro sono i protagonisti, tu la soluzione.

Modello di topic cluster di Hubspot

Come ha detto Leslie Ye, ex Senior Content Strategist di HubSpot: 

“Le pratiche SEO di base ti aiutano a entrare nel mercato. I cluster di argomenti ti aiutano a salire di livello”.

E allora saliamo!

Perché è fondamentale, vantaggi SEO e strategici

Dunque quali sono i benefici tangibili che puoi ottenere con una pillar page e un sistema ordinato di cluster article? Vediamolo nel dettaglio.

1. Organizzazione dei contenuti più chiara e funzionale

Una pillar page ti permette di strutturare il tuo sito attorno a temi centrali, creando collegamenti ordinati tra gli articoli che trattano sottoargomenti specifici (i cluster). 

Questo approccio migliora la navigazione per l’utente e rende la tua architettura informativa più logica e intuitiva

Il tuo sito diventa così più facile da esplorare per gli utenti e più semplice da comprendere anche per i motori di ricerca.

2. Aumento della visibilità in SERP

Quando colleghi i contenuti in modo strategico, come nel topic cluster model, aumenti le possibilità che il tuo sito venga trovato per un ampio ventaglio di ricerche. 

La pillar page si posiziona su keyword generiche ad alto volume, mentre i cluster content vanno a intercettare keyword più specifiche e a coda lunga. Questo moltiplica le porte d’ingresso al tuo sito e amplifica la tua presenza organica in SERP e anche tra i risultati proposti da AI Overview, ChatGPT & friends.

3. Posizionamento stabile e autorevole nel tempo

Una pillar page ben costruita non è un contenuto mordi e fuggi: è un asset duraturo, aggiornabile, pensato per mantenere un buon posizionamento nel tempo. Grazie ai link interni e alla coerenza semantica, i motori di ricerca la riconoscono come un punto di riferimento autorevole su un certo tema. E quando Google ti vede come un’autorità, tende a premiarti. 

Ci sono poi anche altri fattori che ti aiutano a costruire la tua autorevolezza digitale, come i backlink di qualità, le digital pr, l’organizzazione di eventi live e webinar e, forse il più importante e il più difficile, avere un brand solido. Sicuramente, però, una buona strategia content è imprescindibile.

4. Miglioramento dell’esperienza utente 

Dal punto di vista dell’utente, atterrare su una pillar page ben realizzata equivale a trovare risposte chiare, complete e subito disponibili, con la possibilità di approfondire facilmente gli aspetti che più interessano grazie ai cluster collegati. Significa anche far restare le persone più a lungo sul tuo sito, spingerle a navigare varie pagine e acquisire maggiore fiducia nel tuo brand. Ovvero maggiori probabilità di conversione. 

Un’esperienza positiva che, tra l’altro, è uno dei segnali che anche Google osserva per premiare i tuoi contenuti.

Come creare una pillar page livello pro

La creazione di una pillar page prevede varie fasi e il processo di scrittura non è che l’ultimo, anche se importantissimo.

Prima però c’è tutta la parte di ricerca su ciò che realmente le persone stanno cercando, come lo cercano e soprattutto perché.

Quindi rispondiamo a una domanda fondamentale.

In che modo scegliere l’argomento giusto per una pillar page?

Una buona pillar page parte da un argomento ampio ma ben definito, rilevante per il tuo pubblico, in linea con i tuoi obiettivi di business e abbastanza ricco da generare contenuti satellite (i cluster). Vediamo come individuarlo con criterio.

Analisi delle ricerche

Parti sempre dai dati.
Usa strumenti come Google Search Console, Semrush, SEOZoom o Ubersuggest per individuare:

  • keyword ad alto volume e bassa/media difficoltà
  • query frequenti legate al tuo settore
  • articoli già performanti sul tuo sito che potrebbero diventare cluster content

Consiglio speciale: esplora anche sezioni come People Also Ask e le ricerche correlate su Google o i suggerimenti automatici nella barra di ricerca. Ti aiutano a cogliere le domande reali che si pongono gli utenti (attenzione a fare sempre la ricerca da modalità incognito!). E magari chiedi anche al tuo reparto sales per capire cosa chiedono effettivamente i tuoi clienti, che poi è la base per creare una connessione reale con il proprio pubblico.

Search intent

Non basta sapere cosa cercano le persone: devi capire perché lo cercano.
L’intento di ricerca è ciò che guida il comportamento dell’utente. Vuole informarsi? Confrontare? Comprare? Visitare un luogo?

Identificare correttamente il search intent ti aiuta a:

  • scegliere l’angolazione giusta della tua pillar page
  • strutturare il contenuti con i moduli informativi più utili
  • costruire cluster content perfettamente allineati con i bisogni dell’utente

Approccio bottom-up

Anziché partire dall’alto con un tema generico, analizza prima i contenuti che performano meglio sul tuo sito o blog. Individua quelli che attraggono traffico organico, generano conversioni o ricevono backlink: sono indizi preziosi per capire cosa interessa davvero al tuo pubblico e su quali argomenti sei già percepito come autorevole.

Una volta individuati questi contenuti “forti”, chiediti: c’è un filo conduttore? Un tema più ampio che li collega? Se sì, hai già una solida base per costruire una pillar page.

Ad esempio, se nel tuo blog noti che ottengono buoni risultati articoli su “lead nurturing”, “email automation” e “landing page efficaci”, potresti risalire a un argomento più ampio come “Marketing automation: guida completa per le PMI”. Così costruisci una struttura gerarchica naturale, dove la pillar valorizza i contenuti già esistenti, li ordina, li collega e ne potenzia l’impatto SEO.

Con l’approccio bottom-up sfrutti al massimo ciò che già funziona, senza disperdere energie.

Qual è la struttura di una pillar page e come scriverla

Una pillar page efficace è costruita con chiarezza, offre un’architettura che guida l’utente alla scoperta logicamente strutturata di un tema ampio, e propone approfondimenti mirati attraverso i cluster content, tramite link coerenti e inseriti in modo naturale all’interno del testo, o tramite sezioni apposite. 

Ecco gli elementi essenziali che dovresti sempre includere e gli accorgimenti da adottare.

Titolo chiaro e orientato al search intent

Il titolo è il primo punto di contatto tra l’utente e il tuo contenuto. Deve essere esplicito, SEO-friendly e in linea con il search intent. L’utente (e Google) deve capire al volo di cosa parla la pagina.

Esempio:Guida completa al digital marketing per PMI” comunica chiaramente l’argomento, il pubblico e l’approccio del contenuto.

Introduzione coinvolgente e informativa

L’introduzione deve rispondere alla domanda: “perché dovrei leggere questa pagina?”

Spiega brevemente di cosa parlerai, quali problemi risolverai e come.

Usa un tono di voce coerente con il tuo brand e con il tuo pubblico. Dobbiamo sempre mettere in connessione verbale questi due mondi, per distinguerci dal rumore di fondo. E farci anche amare dai motori di ricerca. Questo è SEO copywriting al suo massimo potenziale.

Architettura logica e gerarchia di heading

Organizza il contenuto usando heading H2 e H3 coerenti e gerarchici, in modo da guidare l’utente nella lettura. Ogni sezione deve approfondire un sotto-tema, senza sovrapposizioni. Gli heading devono essere descrittivi e contenere, dove possibile, keyword pertinenti.

Indice navigabile 

Inserisci un menu di navigazione cliccabile all’inizio della pagina, con link interni ai singoli paragrafi (anchor link). Questo migliora l’usabilità, la permanenza sul sito e consente all’utente di saltare direttamente alla sezione che gli interessa.

Contenuti esaustivi, ma non enciclopedici

La pillar page deve coprire il tema centrale in modo ampio, ma senza diventare dispersiva. L’obiettivo non è trattare ogni dettaglio, ma dare una visione completa e introdurre in modo coerente i singoli cluster content, che approfondiranno i sotto-temi.

Consiglio: se ti accorgi che un paragrafo diventa troppo lungo, forse è un cluster da sviluppare a parte.

Link interni strategici per i cluster content

Ogni paragrafo o sezione della tua pillar page dovrebbe contenere link naturali e contestualizzati ai relativi articoli di approfondimento (cluster content). Ecco come possiamo costruire il nostro universo semantico coerente, aiutare l’utente a orientarsi e rafforzare la SEO interna del nostro sito.

Occhio agli anchor text: devono essere descrittivi e coerenti con la pagina di destinazione.

Sezione FAQ per intercettare le query correlate

Chiudi la tua pillar page con una sezione FAQ che risponde a domande frequenti e long-tail keyword correlate al tema centrale. È utile per la SEO, per ottenere featured snippet e per offrire un servizio in più agli utenti.

Ci sono sempre loro al centro, prima degli algoritmi. 

Aggiornamento continuo e ottimizzazione SEO

Ora che hai scritto la tua pillar page, con tutte le caratteristiche che abbiamo visto, devi tenerla aggiornata per mantenerla sempre valida e in salute.

Una pillar page non è un contenuto da pubblicare e dimenticare. È un asset strategico, e come ogni risorsa preziosa, va monitorata e aggiornata nel tempo.

Ogni quanto farlo?

Dipende dal settore, ma in linea generale:

  • Fai un controllo trimestrale di base.
  • Pianifica un refresh più consistente ogni 6-12 mesi, specie se il contenuto è ad alto traffico o centrale nella tua strategia SEO.

Qual è la lunghezza ideale di una pillar page?

Non c’è una regola scolpita nella pietra, ma in generale una pillar page dovrebbe essere più lunga di un normale articolo di blog, siamo sulle 2000-3000 parole e oltre. 

Dobbiamo assicurarci sempre, però, che ogni sezione aggiunga valore reale e che non sia solo un riempitivo.

Best practice di internal linking

L’internal linking è un altro degli aspetti importanti (e spesso sottovalutati) nella costruzione di una pillar page efficace.

Non solo aiuta i motori di ricerca a capire la struttura del sito e la gerarchia dei contenuti, ma guida l’utente in un percorso di approfondimento naturale, aumentando il tempo di permanenza sul sito e migliorando l’esperienza complessiva.

Ecco alcune best practice da seguire per sfruttare al massimo il potenziale del linking interno.

1. Usa anchor text descrittivi e coerenti

Evita testi generici come clicca qui. Il testo del link (anchor text) deve essere rilevante e chiaro, per indicare con precisione all’utente (e a Google) che tipo di contenuto troverà.

  • Meglio: Scopri come ottimizzare una landing page per Google Ads
  • Da evitare: Leggi l’articolo completo

2. Collega i contenuti correlati in modo logico

Ogni link deve avere una funzione reale: portare l’utente a un contenuto che approfondisce o chiarisce un concetto. Non inserire link “tanto per”, ma valuta sempre l’utilità e la rilevanza semantica rispetto al contenuto di riferimento.

3. Inserisci i link nei punti giusti

I link funzionano meglio se contestualizzati all’interno del testo, anziché relegati in una lista a piè di pagina. Inseriscili in modo fluido, nei passaggi in cui il lettore potrebbe voler approfondire. Insomma, mettiti sempre nei panni dell’utente: dove vorrei poter cliccare io stessi leggendo questo contenuto?

4. Crea percorsi tematici

Una buona pillar page ti aiuta a costruire veri e propri percorsi di navigazione tematica. La tua pagina si trasforma in un hub informativo di valore che aiuta l’utente a orientarsi in una “costellazione” di contenuti correlati.

5. Verifica (e aggiorna) i link regolarmente

I contenuti cambiano e potresti aver bisogno di eliminare alcune pagine: in ogni caso un errore 404 non è mai bello da vedere ed è un colpo basso per la UX e il tuo posizionamento.

Beh, hai la possibilità di sfruttare questo tipo di pagina di servizio con un tono di voce coerente con il tuo brand e girare l’imprevisto a tuo vantaggio, ma cerca sempre di evitare che nelle tue pillar page siano presenti link rotti.

Quindi: controlla periodicamente che tutti i link interni siano attivi e puntino ai contenuti giusti. Come? Un’audit SEO è come un check up periodico: il controllo necessario per assicurarti che il tuo sito sia in salute.

Come sfruttare l’AI per la creazione delle tue pillar page

L’intelligenza artificiale è diventata un alleato prezioso anche nella costruzione delle pillar page e può aiutarci a migliorare l’intera strategia, dall’analisi iniziale alla manutenzione nel tempo. Vediamo alcuni ambiti di applicazione.

1. Analisi degli intenti di ricerca e delle SERP

Grazie al supporto dell’AI e a una keyword research mirata con i tool giusti, puoi capire davvero cosa cercano le persone e perché, così da costruire strategie SEO solide e di valore.

L’AI analizza ricerche correlate, domande frequenti e trend, aiutandoti a strutturare contenuti che rispondano davvero ai bisogni degli utenti. Non solo, molti tool e software come SEO Zoom e thruuu, hanno già funzioni AI integrate che facilitano l’analisi delle SERP e suggeriscono spunti per costruire contenuti completi

Queste funzioni ti permettono di capire, per un dato topic, cosa già “fa Google”, quali argomenti emergono frequentemente, quali domande sono ricorrenti, un input diretto per strutturare la tua pillar page con più precisione e completezza.

2. Creare un’enciclopedia del blog con l’AI

Un uso avanzato dell’AI è quello di fare un audit interno del tuo blog: raccogliere tutti i contenuti che già esistono, analizzarne le lacune e suggerire collegamenti da integrarsi nella pillar principale. Strumenti come Notebook LM (o modelli linguistici simili) possono elaborare il database degli articoli del tuo sito al fine di far fare all’AI un’analisi del cosa manca e dove è possibile inserire agili link verso la pillar page.

In pratica: metti tra le fonti tutti i testi esistenti, chiedi al modello di individuare gap tematici rispetto al tema della pillar, di suggerire sezioni mancanti o cluster da aggiungere, e di proporre eventuali collegamenti interni.

Il risultato è un’enciclopedia interna che ti aiuta a rendere la pillar page il centro coerente del tuo ecosistema, evitando contenuti isolati e frammentati.

Questa operazione non sostituisce la strategia umana, ma può offrire spunti rapidi che altrimenti richiederebbero ore di analisi manuale.

3. Creazione e ottimizzazione dei contenuti

Con l’aiuto di strumenti di scrittura basati su AI, come ChatGPT, Claude o Gemini, è possibile:

  • Creare bozze per pillar page e articoli cluster.
  • Perfezionare testi già scritti per una migliore ottimizzazione SEO e leggibilità.
  • Analizzare i competitor per rilevare eventuali gap che puoi colmare.

4. Personalizzazione dell’esperienza utente

Con gli algoritmi di raccomandazione puoi suggerire articoli correlati in tempo reale e migliorare la navigazione, aumentando il tempo di permanenza sul tuo sito e la rilevanza percepita.

L’AI non sostituisce certo la tua visione strategica, ma ti aiuta a fare meglio (e prima) se usata con consapevolezza. Al solito siamo sempre noi a guidare.

Pillar page: un caso di successo

Come abbiamo accennato, Hubspot parlava di topic cluster già 8 anni fa, quando ha deciso di ristrutturare il suo blog basandosi proprio su questo modello di content strategy.

Analizziamo ora un loro esempio di pillar page ben costruita e ricaviamo una checklist indispensabile.

Esempio di pillar page di Hubspot

Elementi chiave

La pillar pageSales Qualification: Gauging Whether a Lead Aligns With Your Offering (Qualificazione delle vendite: valutare se un lead è in linea con la tua offerta) ha queste caratteristiche:

  • Titolo chiaro e orientato al search intent, comprensibile per utenti e motori di ricerca.
  • Struttura gerarchica e navigabile, con indice dei contenuti e heading ben organizzati.
  • Contenuti esaustivi, che trattano ogni aspetto del topic, ma senza diventare prolissi.
  • Interconnessione semantica forte, con sezioni collegate in modo logico e coerente.
  • Call to action pertinenti e graficamente gradevoli, integrate in punti strategici e orientate alla lead generation.
  • Valore reale per l’utente, con strumenti operativi, domande e framework applicabili.
  • Contenuto evergreen e aggiornabile, grazie a una struttura a blocchi facilmente modificabile.
  • Supporto visivo e multimediale, con infografiche e video che migliorano l’esperienza utente.

Tutti elementi che la rendono un hub tematico di alto valore e impatto.

Hai già iniziato a scrivere le tue pillar page?

Costruire una buona pillar page richiede una visione ad ampio spettro che sappia connettere contenuti, bisogni del pubblico e obiettivi di business. 

Se hai dubbi su come partire, vuoi capire come integrare questo approccio alla content strategy della tua azienda: siamo qui per darti tutto il supporto di cui hai bisogno.