Il modo migliore per conoscerci?

Aggiornamento algoritmo Google - Background

Aggiornamenti Google: l’evoluzione degli algoritmi del motore di ricerca dal 2010 ad oggi

Articoli correlati

Gli argomenti

Tabella dei Contenuti

Introduzione

Il successo di Google, il motore di ricerca più utilizzato al mondo, si fonda sul costante aggiornamento del suo algoritmo che permette di analizzare in pochi secondi milioni di siti e stilarne una classifica (la Search Engine Results Page, cioè la pagina dei risultati del motore di ricerca) dei migliori, a seconda della query digitata dall’utente. Questi aggiornamenti continui sono una conseguenza naturale dell’attuale “sovrappopolazione” di contenuti e ricerche in rete. Gli aggiornamenti sono necessari per poter migliorare costantemente le risposte restituite all’utente quando utilizza il motore di ricerca. Questo articolo nasce con l’intento di illustrare quali sono gli aggiornamenti che Google ha lanciato nell’ultimo decennio. Conoscere le caratteristiche degli algoritmi è importante per mettere in piedi strategie SEO che portino il sito in cima alle SERP, e per essere Primo su Google, ed evitare penalizzazioni.

Conosci l’algoritmo per dominare la SEO

Per chi ha un sito internet o si occupa di SEO è importante avere una panoramica chiara di come funziona l’algoritmo, sui suoi aggiornamenti e su quali parametri si affida per stilare la SERP. Quando Google rilascia un nuovo aggiornamento dell’algoritmo le SERP cambiano. Il nesso tra Google e SEO è abbastanza evidente. Mettiamo che un esperto SEO utilizzi una strategia per migliorare la visibilità di un sito affinché l’algoritmo lo posizioni tra i primi risultati della SERP. La strategia sarà impostata in modo da rispettare tutta una serie di parametri giudicati positivi dal motore di ricerca. Ma quando l’algoritmo viene aggiornato, e succede spesso, alcuni parametri su cui era basata la strategia potrebbero cambiare. Di conseguenza il sito ne potrebbe risentire, perdendo visibilità. In alcuni casi si va incontro a pesanti penalizzazioni SEO. Capita molto spesso che un sito, da un giorno all’altro, registri un crollo enorme delle visualizzazioni organiche. Nella quasi totalità dei casi la causa risiede nell’aggiornamento dell’algoritmo e se non si interviene subito il traffico continuerà a calare inesorabilmente. Non è difficile quindi capire perchè questi aggiornamenti siano così temuti.

Come funziona l’algoritmo di Google

L’algoritmo attuale si poggia sul PageRank, uno degli algoritmi originali che assegna un peso numerico ad ogni elemento di un insieme di documenti ipertestuali (la pagina web), per misurare la sua importanza all’interno della rete. Oggi ci sono oltre 200 Fattori di Ranking che il sito deve rispettare per avere un buon posizionamento. E Google non è così generoso da svelarli tutti. In linea generale sappiamo che si affida a:
  • Fattori On Page (interni al sito), legati alla sua struttura (come le Keywords), al tema del sito e agli argomenti trattati al suo interno e agli elementi di HTML.
  • Fattori Off Page (esterni al sito), cioè quelli legati alla popolarità del sito, determinata dalla quantità e, soprattutto, dalla qualità dei link che la pagina riceve da altri siti e blog, dal comportamento degli utenti rispetto al sito.
La nota dolente è che il ranking presenta anche una serie di elementi che invece peggiorano il posizionamento del sito e che in molte occasioni portano a vere e proprie penalizzazioni.

Updates: cronistoria degli aggiornamenti di Google

L’obiettivo di Google è quello di fornire risposte sempre più precise e di qualità alle domande poste dall’utente. Per far ciò ha dato inizio ad una guerra a suon di aggiornamenti contro tutti quei furbetti che utilizzavano pratiche poco pulite per posizionare nei primi risultati della SERP siti di scarsa qualità. Ogni anno vengono eseguiti più di 500 updates. Solo alcuni aggiornamenti vengono annunciati e resi ufficiali da Google, altri passano quasi inosservati, altri ancora sono definiti Core Update. Questi ultimi non hanno nomi ufficiali, ma impattano molto sui risultati di ricerca. Sono gli aggiornamenti che più spaventano, in quanto per alcuni gestori di siti web potrebbero avere conseguenze negative sul posizionamento del proprio sito e perchè con questi algoritmi Google non fornisce informazioni sui parametri che sono stati aggiornati, rendendo difficile apportare le modifiche giuste al sito. Mettiti comodo perché ora ti guidiamo tra gli aggiornamenti Google più importanti (e di forte impatto per la SERP) dell’ultimo decennio.Google Panda Icona

Google Panda – 2011

Google Panda è uno dei più importanti update di Google ed è ancora oggi un parametro da tenere in considerazione. È stato introdotto nel 2011 e aggiornato fino al 2016. La parola d’ordine di questo aggiornamento è “qualità”. L’obiettivo era, e rimane ancora oggi, quello di classificare i siti in base alla qualità dei contenuti che presenta. Parliamo di tutti quei siti che vediamo nelle prime posizioni di Google perché presentano ricchezza e pertinenza di contenuti e rendono la navigazione dell’utente chiara e semplice. Google Panda ha spinto marketers e copywriter a ripensare al modo di creare contenuti. Nel mondo del Marketing questo aggiornamento è anche conosciuto come Farmer Update, perchè il suo scopo era quello di contrastare i content farm, cioè tutti quei siti spam, con contenuti scarsi o scopiazzati che impedivano ai siti migliori di avere un buon posizionamento. Google Penguin Icona

Google Penguin – 2012

Dopo aver messo un freno ai contenuti di bassa qualità, nel 2012 con Penguin Google si dedica ai link del sito (interni ed esterni). Lo scopo di Penguin è quello di scoprire chi usa link non spontanei e penalizzarlo. Google parte dal presupposto che in un mondo – del web – ideale l’obiettivo di un sito dovrebbe essere quello di fornire link interessanti e di approfondimento alle informazioni presenti sulla pagina. Ma nella realtà chi possiede un sito cerca spesso di forzare il passaggio di più link possibili per aumentare la propria visibilità. In genere questi link sono spam o provenienti da pagine di scarsa qualità. Rilasciato successivamente nelle versioni 2 e 3 l’algoritmo dava inizio a periodi di scansioni periodiche e non costanti, individuando i siti poco virtuosi da penalizzare. Dal 2016, con Penguin 4, invece, lavora in tempo reale intervenendo immediatamente quando rileva violazioni. Forse l’update più temuto, spinge gli specialisti a stare molto attenti nelle campagne di link building, selezionando solo link autorevoli e in tema con il sito. Soprattutto da quando è stato aggiornato per lavorare in tempo reale, il fenomeno degli spam link che permettevano a progetti editoriali immeritevoli di scalare le SERP è diminuito sensibilmente e sono aumentati i contenuti di qualità e di valore. Google Hummingbird Icona

Google Hummingbird – 2013

Nel 2013 si volta lo sguardo alla semantica. Per intenderci: una persona che legge la frase “Oggi ho letto un libro”, non ha problemi a capire che si riferisce al verbo leggere piuttosto che a letto oggetto usato per dormire. Per un algoritmo non è altrettanto semplice capirlo. Hummingbird, algoritmo interpretativo, risolve il problema: analizzando i testi pone particolare attenzione alle parole e ne riconosce quindi il vero significato. In questo modo riesce a dare risposte precise all’utente. Tutt’oggi influenza circa il 90% dei risultati nella SERP perchè riesce a rendere risposte precise e pertinenti alle query degli utenti. In questo modo l’algoritmo permette al motore di ricerca di capire al volo le frasi di ricerca dell’utente, che ormai non cerca più in base a singole parole chiave ma utilizza la formula “dove, come, perchè”. Questa nuova capacità dell’algoritmo rende efficace, in questo modo, anche l’uso di code lunghe (keyword composte da più parole) per l’indicizzazione. Ovviamente in tutto ciò un piccolo aiuto a Google bisogna pur darlo. Per far in modo che capisca i contenuti di una pagina, gli si devono fornire degli indizi attraverso i dati strutturati, conosciuti anche come metadati. Attraverso i dati strutturati inseriti nel sito, si può fornire il contesto ai concetti trattati all’interno della pagina. Sarà in questo modo che Google riuscirà a capire che ci si riferisce ad un significato di “letto” piuttosto che ad un altro.
Aggiornamento algoritmo Google - Serp Dati Strutturati
Un esempio pratico su come Google riesca a capire l’intera frase di ricerca dell’utente “Come faccio a creare annunci su Google?”- espressa in maniera colloquiale- piuttosto che analizzando singolarmente le parole della frase. Google Pigeon Icona

Google Pigeon – 2014

Google Pigeon viene lanciato nel 2014 con lo scopo di rendere i risultati di ricerca più precisi in base alle esigenze dell’utente. Questo algoritmo manipola i risultati della SERP in base alla geolocalizzazione dell’utente, integrandosi con le funzioni di altri algoritmi. È molto utile quando si sta ricercando un ristorante, un’agenzia o qualsiasi altro servizio/luogo nelle vicinanze. Google RankBrain Icona

Google RankBrain e Mobilgeddon – 2015

Nel 2015 Google si muove in due direzioni: sul machine learning e sull’ottimizzazione per mobile. Da un lato, con RankBrain il motore di ricerca, per stilare la classifica di risposte, prende in considerazione keywords, frasi e ricerche popolari online e le associa alle ricerche passate dell’utente, alla sua posizione geografica e per poter dare una risposta specifica, tentando di interpretare ciò che davvero l’utente volesse dire, ma allo stesso tempo personalizzata. Dall’altro Google rilascia Mobilgeddon, con lo scopo di penalizzare i siti web non navigabili da Mobile. Questo nuovo approccio “mobile friendly” ha sconvolto i parametri della SEO, rendendo fondamentale per chi oggi vuole sviluppare un sito, renderlo ottimizzato anche per smartphone. Questa è anche la ragione per cui oggi, sviluppando un sito, è fondamentale partire prima dalla versione mobile e poi adattare la versione desktop. Concentrarsi sul mobile ha enormi vantaggi sia in ottica SEO, sia nella gestione e per ottenere ottimi risultati delle campagne Google Ads. Google Possum Icona

Google Possum – 2016

Google Possum viene lanciato nel 2016 con lo scopo di incidere sulla ricerca locale, permettendo ai siti delle attività nelle vicinanze dell’utente di poter ottenere un buon posizionamento e dare al contempo all’utente risultati coerenti e personalizzati in base alla sua localizzazione. Anche se i principi alla base della Local SEO sono rimasti invariati, l’algoritmo ha migliorato il posizionamento di tutte quelle attività che hanno sede appena al di fuori dei confini fisici di una città e che in precedenza venivano sfavorite. Ancora, mentre prima Google filtrava le attività che presentavano uno stesso numero di telefono e/o dominio – trattamento applicato più che altro a spazi di lavoro condivisi, ad esempio uno stesso ufficio legale con diversi Dipartimenti – ora il filtro si basa sull’indirizzo. Quindi attività che hanno schede Google MyBusiness diverse ma che si trovano nel medesimo palazzo non vengono visualizzate tutte, ma l’utente potrà togliere manualmente il filtro e vedere anche i risultati nascosti. In ultimo, pare che i risultati di ricerca cambino molto anche su piccole variazioni della parola chiave ricercata, come si può vedere qui sotto nell’esempio di risposte per “Bologna osteria” e “osteria Bologna”.
Aggiornamento algoritmo Google - Google My Business Serp
Google Fred Icona

Google Fred – 2017

Google Fred è il nome che indica un insieme di aggiornamenti algoritmici che tra gennaio e marzo del 2017 hanno portato scossoni preoccupanti alla SEO. Si ritorna ancora una volta ai contenuti. Con questo update Google contrasta le fake news e tutte quelle pagine che diffondevano notizie inesatte, copiate, deliberatamente disinformative o troppo generiche con il solo scopo di attrarre traffico per monetizzare. Anche la presenza eccessiva di pubblicità e la sovraottimizzazione del sito non sono visti di buon occhio dall’algoritmo. I siti colpiti da questo aggiornamento sono stati tantissimi, registrando enormi perdite di traffico. In questo modo diversi nomi grossi dell’editoria hanno potuto beneficiare di una buona spinta nella SERP perchè ritenuti più affidabili di altri brand, come Wikipedia, che nonostante avesse investito nel tempo in contenuti di qualità ha registrato dei cali (forse dovuti a eccessivi elementi di ottimizzazione). Google Mobile Icona

Mobile-first update – 2017

Nello stesso anno c’è un’altra grande novità: Mobile-first. Sono sempre di più gli utenti che effettuano ricerche da smartphone piuttosto che da desktop e già nel 2015 Google aveva lanciato un avvertimento per rendere i siti mobile-friendly. Fino a quel momento, nella progettazione del sito si teneva conto della visualizzazione su desktop per poi adattarla anche alla visualizzazione per mobile e tablet. E anche Google seguiva questo schema per i suoi sistemi di indicizzazione e classificazione. Con Mobile-First la gerarchia si inverte: si parte cioè dalla progettazione per visualizzazione su mobile, per poi adattarla alle risoluzioni più alte, così come Google, con l’indicizzazione Mobile-First, utilizza la versione mobile per la valutazione della pertinenza di una pagina e per l’indicizzazione nel motore di ricerca. Per dirla in parole povere: se prima un sito era fatto bene per computer ma si vedeva male da smartphone aveva comunque l’opportunità di posizionarsi bene per computer. Da marzo 2017 in poi un sito non usabile per mobile non riesce a posizionarsi bene nemmeno per computer. Prima di questo aggiornamento, per gli utenti era molto faticoso navigare da mobile, perché molti siti non avevano un buon taglio di visibilità sullo schermo del cellulare e spesso c’erano problemi di caricamento del sito e degli elementi multimediali. Con Mobil-First Google mette in moto un’operazione di migrazione dei siti verso l’indicizzazione mobile-first, fornendo delle linee guida per ottimizzare al meglio le pagine attraverso un design tecnico che sia improntato non solo a rendere i siti fruibili da cellulare, ma per ottimizzare al massimo la User Experience e rendere il sito capace di intercettare e catturare al suo interno gli utenti. Tutto questo è possibile facendo attenzione ad alcuni dettagli:
  • Assicurarsi che Googlebot possa accedere ai contenuti e che possa visualizzarli correttamente
  • Far in modo che i contenuti, i dati strutturati e i metadati inseriti per desktop siano gli stessi di quelli per i mobile.
  • Controllare immagini e video in modo che siano di qualità e di formati supportati.
  • Fare attenzione nel caso siano stati sviluppati separatamente il sito mobile ed il sito desktop, come spesso succede nel caso dei sottodomini “m.”..
Google Medic Icona

Medic Update – 2018

Ad inizio agosto 2018 Google dichiara di aver rilasciato un ampio aggiornamento dell’algoritmo di base, definito dagli esperti Medic Update perchè i più colpiti sono stati i siti di ambito medico, anche se Google non ha mai parlato di azioni specifiche verso una certa nicchia. Con questo Update le SERP sono state totalmente stravolte, dando spazio ai contenuti di informazioni, che si vanno ad affiancare ai siti di e-Commerce, la cui presenza è sempre più imponente. Il Medical Update è anche definito Search Quality Update, perchè guarda appunto alla qualità e varietà dei contenuti. L’obiettivo di Google è quello di fornire la miglior esperienza di utilizzo e la miglior risposta possibile all’utente. In termini pratici, questo significa accertarsi di posizionare risultati informativi quando l’utente ha bisogno di informazioni, e inserire invece risultati commerciali e, soprattutto, diversi tipi di annunci di Google Ads nelle pagine che rivelano un intento di ricerca finalizzato all’acquisto. Probabilmente l’update è un’ulteriore espansione della navigazione mobile, che fino a quel momento era incentrata solamente sul controllare se i contenuti fossero indicizzabili da mobile, mentre ora Google si chiede se siano adatti ad occupare le prime posizioni in SERP. In questo modo Google va a incentivare una struttura di inbound marketing dei vari sito – che si tratti di siti informativi o di e-commerce- che può essere così schematizzata: articolo informazionali => scoperta del prodotto => acquisto (se l’articolo informazionale è stato abbastanza persuasivo). Si tratta un aggiornamento piuttosto discusso perché se da un lato ha migliorato la qualità delle SERP penalizzando siti border line, dall’altro ha penalizzato anche delle realtà che non avevano motivo di essere penalizzate. Fortunatamente nel giro di 6 mesi e dopo una serie di aggiornamenti successivi si è ristabilita la situazione precedente. Google Bert Icona

Google Bert – 2019

Bert è ritenuto il più rivoluzionario degli aggiornamenti di Google, pensato per rispondere a query particolarmente complesse e articolate. Google stesso lo ha annunciato nel suo blog: “Il più grande passo avanti negli ultimi 5 anni e uno dei più grandi nella storia della Search”. Questo algoritmo riesce a comprendere, meglio di quanto facesse Hummingbird, le long tail analizzando l’intero contesto e contemplando le relazioni – e le sfumature – delle parole, piuttosto che analizzare ad una ad una le singole componenti delle frasi. BERT, soprattutto, si pone l’obiettivo di capire cosa significhino le varie preposizioni all’interno delle query di ricerca degli utenti, perché preposizioni diverse indicano intenzioni diverse, che non possono essere comprese se ci si affida all’analisi delle singole parole, senza guardare il significato complessivo della frase, e la sua costruzione sintattica. Ciò è di grandissima utilità per la navigazione dell’utente, che riesce ora ad avere risposte dal motore che prima non riusciva ad avere e rendendo più agevole anche l’utilizzo di dispositivi quali Alexa e Google Home. Per la SEO, tuttavia, renderà più difficile manipolare l’ottimizzazione tramite la forzatura di keywords. Cioè, si passa finalmente ad articoli di qualità che rispettino i criteri della lingua italiana, evitando distorsioni delle frasi per posizionarsi a tutti i costi. Ma prima di Bert si sono susseguiti altri tre Core Update degni di nota:
    • March 2019 Core Update. Un aggiornamento di cui Google ha dato poche informazioni. Infatti in questa occasione Google ha fatto solo sapere che l’aggiornamento non si rivolge a un settore specifico – com’era capitato con Medic Update – e che chiunque avesse subito un calo netto o penalizzazioni, non può far altro che continuare a creare contenuti ottimizzati e di qualità.

BERT, our new way for Google Search to better understand language, is now rolling out to over 70 languages worldwide. It initially launched in Oct. for US English. You can read more about BERT below & a full list of languages is in this thread…. https://t.co/NuKVdg6HYM

— Google SearchLiaison (@searchliaison) December 9, 2019
    • June 2019 Core Update. Questo update è il primo, nella storia di Google, ad essere stato annunciato prima ancora di essere lanciato. Anche in questo caso l’aggiornamento non ha colpito un settore specifico né i cali di posizione sono stati attribuibili a difetti del sito. L’algoritmo è andato a implementare il modo in cui il motore di ricerca interpreta la SERP e assegna rilevanza ai siti rispetto agli utenti. Sono stati colpiti in particolare siti di notizie mentre i siti sulla salute e la medicina hanno riguadagnato terreno rispetto alle penalizzazioni del 2018.
Aggiornamento algoritmo Google - Annuncio June 2019 Core Update
    • September 2019 Update. Anche questo Update viene annunciato in anticipo e va a implementare la valutazione qualitativa dei domini. Il roll out è durato solo un paio di giorni, alla fine dei quali ne risultano svantaggiati siti di salute e finanza, seguiti da quelli riguardanti news di viaggio e articoli per animali.
Aggiornamento algoritmo Google - Annuncio September 2019 Core Update
Dopo questi tre algoritmi seguirà, a novembre, Google Bert. Alla fine del 2019 risulta evidente che lo sforzo di Google per migliorare la navigazione in rete si sta intensificando. Sembra quasi esserci il tentativo di stabilire un appuntamento trimestrale dei Core Update con tanto di annuncio anticipato dell’aggiornamento. Ma è ancora presto per dirlo. Per tutti questi algoritmi la “cura” rimane sempre quella di continuare a implementare il proprio sito con contenuti di alta qualità e pensati per rispondere ai motivi per cui le ricerche vengono effettuate, il che vuol dire progettare risorse – non solo articoli- l’utilizzo di link autorevoli, continue analisi del sito ed evitare il ricorso a “scorciatoie”. Google January 2020 Icona

January 2020 Core Update

Google non perde tempo nemmeno con l’arrivo del 2020 perché già il 13 gennaio lancia January 2020 Core Update, un aggiornamento che segue le orme dei precedenti Bert, Hummingbird e RankBrain. Analizzando la SERP dell’epoca, si può notare un evidente calo dell’attività.
Aggiornamento algoritmo Google - Oscillazione in Serp Gennaio 2020
Le cause del calo non sono state confermate in modo preciso, ma sono sicuramente da ricondurre ad una modifica nel modo di guardare le relazioni delle parole che gli utenti utilizzano nelle query per calcolare il ranking dei risultati di ricerca. Vediamo insieme quali sono. Per chi è stato penalizzato Google ha però messo a disposizione sul blog una serie di domande da porsi per capire se il proprio sito fosse in pericolo. Le domande a cui dovevano rispondere erano le seguenti. Contenuto e domande sulla qualità
  • Il contenuto fornisce informazioni, rapporti, ricerche o analisi originali?
  • Il contenuto fornisce una descrizione sostanziale, completa o completa dell’argomento?
  • Il contenuto fornisce analisi approfondite o informazioni interessanti che sono al di là dell’ovvio?
  • Se il contenuto si basa su altre fonti, evita semplicemente di copiare o riscrivere quelle fonti e fornisce invece un valore aggiunto e originalità sostanziali?
  • Il titolo e / o il titolo della pagina forniscono un sommario descrittivo e utile del contenuto?
  • Il titolo e / o il titolo della pagina evitano di essere esagerati o scioccanti in natura?
  • È il tipo di pagina che desideri aggiungere ai segnalibri, condividere con un amico o consigliare?
  • Ti aspetteresti di vedere questo contenuto o a cui fa riferimento una rivista stampata, un’enciclopedia o un libro?
Domande sulla competenza
  • Il contenuto presenta le informazioni in un modo che ti fa desiderare di fidarti di esse, come ad esempio fonti chiare, prove dell’esperienza, sfondo sull’autore o sul sito che le pubblica, ad esempio tramite collegamenti a una pagina dell’autore o Informazioni su un sito pagina?
  • Se effettuassi ricerche sul sito che produceva il contenuto, ti verrebbe l’impressione che sia ben attendibile o ampiamente riconosciuto come un’autorità sul suo argomento?
  • Questo contenuto è stato scritto da un esperto o un appassionato che dimostra chiaramente l’argomento?
  • Il contenuto è privo di errori fattuali facilmente verificabili?
  • Ti sentiresti a tuo agio nel fidarti di questi contenuti per questioni relative ai tuoi soldi o alla tua vita?
Domande di presentazione e produzione
  • Il contenuto è privo di ortografia o problemi stilistici?
  • Il contenuto è stato prodotto bene o sembra sciatto o frettoloso?
  • Il contenuto è prodotto in serie o esternalizzato a un gran numero di creatori o diffuso su una vasta rete di siti, in modo che singole pagine o siti non ricevano la stessa attenzione o cura?
  • Il contenuto contiene un numero eccessivo di annunci che distraggono o interferiscono con il contenuto principale?
  • I contenuti vengono visualizzati bene per i dispositivi mobili se visualizzati su di essi?
Domande comparative
  • Il contenuto fornisce un valore sostanziale rispetto ad altre pagine nei risultati di ricerca?
  • Il contenuto sembra servire gli interessi genuini dei visitatori del sito o sembra esistere solo per qualcuno che cerca di indovinare ciò che potrebbe classificare bene nei motori di ricerca?
Ciò che risulta evidente però è il un nuovo look che Google ha dato alla SERP: la posizione dell’url è diversa e le etichette degli annunci sponsorizzati ora sono nere e in grassetto.
Aggiornamento algoritmo Google - Nuovo Look Serp
In un primo momento l’url sarebbe stato preceduto dai favicon dei siti, però subito rimossi per la SERP da desktop, ma non da Mobile.

May 2020 Core Update

Il secondo aggiornamento degno di nota dell’anno è May 2020 Core Update che, come da tradizione, è stato annunciato il 4 maggio – cioè poco prima del rilascio – tramite l’account Twitter di Google. Si tratta di un aggiornamento piuttosto ampio, definito da molti anche “Corona Update” o “Pandemic Update”, sia perché lanciato in piena pandemia globale sia per il fatto che il motore di ricerca stesso ha notato che in quel periodo si stava verificando una situazione unica, mai vista prima: le ricerche si erano ridotte a pochi argomenti specifici quali COVID-19, smart working, sicurezza, pulizia, mascherine. Tuttavia non è chiaro se esista una vera connessione tra il Covid-19 e il cambiamento del comportamento di ricerca degli utenti di Google. Il lancio di questo aggiornamento ha richiesto molte settimane e, come succede spesso, Google non ha dato molti dettagli al riguardo anche se sembrerebbe concentrarsi sull’utilità e la qualità che i siti offrono agli utenti.  Anche qui il motore di ricerca ha consigliato ai webmaster di concentrarsi sulla creazione dei migliori contenuti possibili per mettere al sicuro i siti da penalizzazioni. In particolare, devono tenere conto di queste quattro aree:
  • Contenuto e qualità: contenuti originali e di reale valore per l’utente
  • Competenza: contenuti affidabili e validi
  • Presentazione e produzione: contenuti ben studiati (non i classici acchiappa click) e siti puliti, senza troppi annunci e facili da navigare
  • Confronto competitivo: contenuti con valore aggiunto rispetto a quelli dei competitor

December 2020 Core Update

Chiude in bellezza l’anno December 2020 Core Update che porta con sé grandi oscillazioni della SERP.  Gli ambiti di intervento di December Update non sono molto chiari, ma gli effetti più rilevanti sono stati registrati il 4 dicembre. Come è successo per gli update precedenti, anche in questa occasione ci sono stati dei siti più fortunati che hanno acquisito posizioni più alte e altri siti che, al contrario, hanno registrato un ranking al ribasso. Questa volta i settori più colpiti sono stati quelli dell’immobiliare, viaggi e salute. Google stesso ha dato delle linee guida su come comportarsi per capire se il proprio sito ha subito una variazione nel ranking o se è stato penalizzato. Come sempre, il punto di partenza è sicuramente la verifica dei contenuti del sito: lo scopo di Google è quello di offrire agli utenti contenuti pertinenti, di qualità e che possano rispondere chiaramente alle loro domande e richieste. Di pari passo, bisognerebbe anche capire se ci sia stato uno spostamento generale dell’interesse di ricerca verso un particolare argomento o se sia cambiato il search intent di un contenuto che ha perso ranking.

Google Mobile Only e Google Page Experience – 2021

Se nell’ultimo decennio gli aggiornamenti di Google sono stati incredibili, quello a cui abbiamo assistito nel 2021 è ancora più rivoluzionario. Con Google Mobile Only e Google Page Experience il motore di ricerca ha completamente cambiato il modo di calcolare il ranking dei siti e la costruzione della SERP. Con Google Mobile Only, attivo da marzo, la versione desktop dei siti web non conta più per l’indicizzazione. Ora i siti devono essere ottimizzati per mobile per potersi posizionare in SERP. Certo, già con Mobile First Google ha cercato di rendere il web più mobile friendly, ma ora questa caratteristica diventa imperativa per chi vuole continuare a restare ben presente in rete. Qualcosa di ancora più straordinario lo vediamo con Google Page Experience, con il quale la SEO inizia ad avere dei parametri più precisi. Questo update combina i Core Web Vitals con le nuove metriche importanti per il posizionamento di siti e pagine: la sicurezza del browser, l’assenza di advertising intrusivo e l’ottimizzazione per mobile. Da giugno ogni sito dovrà soddisfare questi cinque parametri: 
  • Caricamento elemento principale della pagina
  • Stabilità visiva della pagina
  • Ritardo prima interattività
  • Mobile friendly
  • Navigazione sicura
  • HTTPS
  • No advertising invadente
Se non li rispetta, Google assegna un bollino rosso al sito (visibile sulla Search Console) e lo esclude da alcuni spazi importanti all’interno della SERP come il Knowledge Graph o Rich Snippet. Inoltre, con questo update il formato AMP non è più obbligatorio.

Product Reviews Update – 2021

Il 2021 ha rappresentato una svolta anche nel mondo delle recensioni online, premiando quelle che offrivano analisi dettagliate e consigli informativi, andando ben oltre le descrizioni superficiali. Inizialmente focalizzato sulle recensioni in lingua inglese, l’aggiornamento ha incoraggiato i creatori di contenuti a esplorare recensioni più approfondite e originali. Nel processo di creazione di contenuti, Google ha proposto alcune domande chiave da tenere sempre in considerazione, soprattutto nella redazione dei testi delle schede prodotto:
  • Le recensioni includono opinioni di esperti?
  • Mostrano il prodotto in uso, offrendo contenuti unici e diversi da quelli del produttore?
  • Forniscono valutazioni quantitative sulle prestazioni del prodotto?
  • Spiegano in che modo il prodotto si distingue dai concorrenti?
  • Suggeriscono prodotti alternativi o spiegano quali potrebbero essere più adatti per usi specifici?
  • Analizzano i vantaggi e gli svantaggi del prodotto basandosi su ricerche approfondite?
  • Descrivono l’evoluzione del prodotto rispetto a versioni o modelli precedenti?
  • Identificano i fattori decisionali chiave per la categoria del prodotto e ne valutano le prestazioni?
  • Esplorano le scelte di design del prodotto e come queste influenzano l’esperienza degli utenti?

MUM Update – 2021

L’introduzione di MUM nel maggio 2021 rappresenta un ulteriore passo evolutivo dopo Hummingbird, Rankbrain e BERT. Mentre le precedenti innovazioni si basavano su modelli di apprendimento automatico separati per compiti diversi, MUM ha introdotto l’idea rivoluzionaria di un modello unificato per indicizzazione, recupero informazioni e ranking.

Cos’è MUM?

MUM, acronimo di Multitask Unified Model, è una tecnologia innovativa per la ricerca Google. Questo modello multilingue non si limita al testo: comprende anche immagini, video e file audio, rispondendo a query di ricerca complesse con dati multimodali. Google ha descritto MUM come un’evoluzione di BERT mille volte più potente. Tuttavia, MUM va oltre il semplice trattamento del linguaggio naturale. Combina più tecnologie per rendere le ricerche Google più semantiche e contestuali, migliorando notevolmente l’esperienza utente.

Gli scopi di MUM

  • Espandere le basi di dati semantiche come il Knowledge Graph.
  • Migliorare la ricerca internazionale, portando indici e ricerche di qualità simile in ogni paese e lingua.
  • Accedere a tutti i formati multimediali per raccogliere e comprendere le informazioni, migliorando l’intenzione di ricerca e l’esperienza utente.
MUM ha rappresentato un balzo in avanti per Google, integrando trilioni di contenuti basati su testo con tutte le informazioni disponibili in vari formati multimediali per arricchire l’indice di entità e migliorare la qualità dei risultati di ricerca.

SPAM e Link Update – 2021

L’estate 2021 è stata ricca di avvenimenti, perché tra giugno e luglio Google ha rilasciato vari aggiornamenti tra cui ricordiamo i più importanti:

Spam Update

Questo aggiornamento ha rafforzato le capacità di Google nel rilevare e filtrare i contenuti spam, migliorando così la qualità dei risultati di ricerca. L’obiettivo è quello di penalizzare i siti che adottano tattiche di black-hat SEO e di promuovere pratiche più trasparenti e orientate alla qualità.

Link Update

Con questo aggiornamento, Google ha intensificato i suoi sforzi per identificare e neutralizzare i link non naturali o manipolativi. Questo passo ha enfatizzato ulteriormente l’importanza di un profilo di backlink organico e di qualità, sottolineando che i link devono essere guadagnati piuttosto che creati artificialmente. Entrambi gli aggiornamenti hanno evidenziato la necessità per gli specialisti SEO di adottare strategie basate sull’etica e sulla creazione di contenuti di valore, anziché su tecniche manipolative. A seguito di questo aggiornamento sono stati introdotti gli attributi rel=”sponsored” e rel=”ugc” Attributo rel=”sponsored” L’attributo rel=”sponsored” è stato introdotto per identificare i link che sono stati acquistati o sponsorizzati. Ciò include i link provenienti da annunci, post sponsorizzati, o qualsiasi altro tipo di link per il quale è avvenuto uno scambio monetario. Prima dell’introduzione di questo attributo, Google consigliava di utilizzare rel=”nofollow” per i link pagati, ma con l’introduzione di rel=”sponsored”, Google ha fornito un modo più specifico per i webmaster di segnalare questi tipi di link. Attributo rel=”ugc” L’attributo rel=”ugc” è stato progettato per i link che provengono da contenuti generati dagli utenti, come commenti e post nei forum. Questo attributo aiuta Google a distinguere tra i link naturali inseriti dai creatori dei siti web e quelli generati dagli utenti, che potrebbero non avere lo stesso livello di affidabilità o rilevanza.

November 2021 Core Update

L’anno termina con nuovi aggiornamenti, tra cui ricordiamo il Core Update di Novembre, che rispetto al suo omologo estivo, ha portato grande volatilità nei risultati di ricerca. L’aggiornamento ha avuto un impatto significativo sia sui risultati di ricerca desktop che mobile. In particolare, le SERP mobile hanno mostrato una volatilità del 23%, maggiore rispetto al 12% delle SERP desktop. La nicchia della salute è stata la più colpita durante questo aggiornamento, con una volatilità del 41% più alta su entrambe le piattaforme desktop e mobile rispetto a luglio 2021. La volatilità stessa dell’aggiornamento di novembre 2021 è stata più drastica rispetto a quella dell’aggiornamento precedente, con quasi il 7% delle pagine che sono entrate nei primi 10 risultati dei SERP partendo da oltre la seconda pagina. ​Per quanto riguarda i settori, il Google Core Update di novembre 2021 ha avuto un impatto significativo su diverse tipologie di siti. Alcuni dei principali cambiamenti osservati includono: Settore dei Viaggi: siti come Expedia hanno guadagnato visibilità, mentre Airbnb è rimasto stabile. Altri siti di viaggi come TripAdvisor e Booking.com hanno anch’essi visto un aumento di visibilità. Magazine Femminili: questi siti, spesso colpiti dagli aggiornamenti di Google, in questo caso hanno generalmente guadagnato visibilità, tornando tra i vincitori. Domini Vincitori e Perdenti: Nel periodo tra il 15 e il 25 novembre 2021, diversi domini hanno registrato variazioni significative nella visibilità su Google. Tra i vincitori ci sono siti come Collins Dictionary, Esquire e Cambridge.org, mentre tra quelli in calo ci sono siti come Euronics e National Geographic Italia.

Page Experience (Desktop) – 2022

L’aggiornamento di Google relativo all’esperienza della pagina per i desktop, annunciato nel febbraio 2022, ha rappresentato un’estensione dell’aggiornamento dell’esperienza della pagina già in vigore per i dispositivi mobili. Ha incluso fattori come la mobile-friendliness, la velocità della pagina (Page Speed Update), l’utilizzo di HTTPS, la penalità per interstitial intrusivi, e le penalità per la navigazione sicura. Questi fattori, noti come Core Web Vitals, mirano a valutare come un utente percepisce l’esperienza di una specifica pagina web.

Product Reviews Update – 2022

L’aggiornamento delle recensioni di prodotti di marzo 2022 di Google è stata la terza versione dell’update sulle recensioni di prodotto, con il primo lancio ad aprile 2021 e il secondo a dicembre 2021. Questo aggiornamento ha enfatizzato ulteriormente l’importanza di fornire recensioni di prodotto di alta qualità, dettagliate e utili per gli utenti. L’aggiornamento ha specificato alcuni aspetti chiave che dovrebbero essere presenti in una pagina dedicata alle recensioni di prodotti:
  • Approfondimenti sui prodotti: Le recensioni dovrebbero fornire un’analisi approfondita dei prodotti, inclusi vantaggi e svantaggi. Questo aiuta gli utenti a comprendere meglio il prodotto e a fare scelte informate.
  • Prestazioni e confronti: È importante includere specifiche sulle prestazioni dei prodotti e, se possibile, spiegare come le nuove versioni differiscono da quelle vecchie. Questo tipo di contenuto offre un valore aggiunto significativo per gli utenti.
  • Contenuti multimediali unici: Le recensioni dovrebbero includere foto e video che siano differenti da quelli presenti sul sito del produttore, fornendo così una prospettiva unica sul prodotto.
  • Distinguere i prodotti: È fondamentale fornire indicazioni su come un prodotto si distingue dagli altri sul mercato, mettendo in luce caratteristiche e funzionalità che lo rendono unico.
  • Collegamenti ai prodotti: Includere link a più prodotti può aiutare a fornire agli utenti le migliori opzioni di acquisto possibili.

May 2022 Core Update

Il May 2022 Broad Core Update di Google è stato un aggiornamento algoritmico significativo, mirato a valorizzare i siti web di alta qualità e a penalizzare quelli di bassa qualità.  Per determinare se un sito è di qualità, è essenziale considerare vari fattori che Google utilizza per valutare i siti web. Alcuni di questi fattori includono:
  • Contenuto di alta qualità: Il sito deve fornire contenuti unici, utili e ben scritti, che rispondano in modo efficace alle domande degli utenti.
  • Affidabilità e autorità: Il sito deve essere considerato un’autorità nel suo campo, fornendo informazioni accurate e affidabili.
  • Esperienza utente ottimale: Il sito deve offrire un’ottima esperienza utente, con un design intuitivo, una buona velocità di caricamento delle pagine e una facile navigabilità.
Questi parametri vengono anche chiamati parametri E-A-T (Expertise, Authoritativeness, Trustworthiness). Secondo i dati di Semrush Sensor, il May 2022 Algorithm Update ha avuto impatti diversi a seconda del settore. I settori che hanno mostrato i cambiamenti più significativi in termini di volatilità nei risultati di ricerca desktop sono stati:
  • Immobiliare: con un incremento del 5.3% nella volatilità.
  • Animali Domestici e Animali: con un incremento del 3.9%.
  • Viaggi e Pesca: con un incremento del 3.7%.
Rilevanza dei Contenuti Video L’incremento della visibilità dei siti web con molti contenuti video indica un crescente interesse degli utenti verso questo tipo di contenuti. La tendenza mostra che sempre più persone preferiscono consumare contenuti di questo genere, che possono essere più immediati e coinvolgenti rispetto ad altri formati. L’update di Maggio 2022 sembra sia andato proprio in questa direzione, premiando le grandi piattaforme di fruizione video.

Helpful Content Update – 2022

Helpful Content Update (HCU) di Google, introdotto nell’agosto 2022 (prima per la lingua inglese, e da dicembre per tutte le altre), è stato uno dei più importanti aggiornamenti di sempre. Lanciato come parte di un’iniziativa più ampia, l’aggiornamento mira a garantire che nei risultati di ricerca emergano contenuti più originali e autentici, scritti da persone e per le persone. L’obiettivo principale dell’aggiornamento è premiare i contenuti che offrono un’esperienza soddisfacente agli utenti. Ciò significa che i contenuti che non incontrano le aspettative di un visitatore non avranno un buon rendimento.  Domande cruciali da porsi:
  • I vostri contenuti dimostrano un’esperienza in prima persona e una conoscenza approfondita?
  • Il vostro sito ha uno scopo o obiettivo principale chiaro?
  • Dopo aver letto i vostri contenuti, un utente sentirà di aver imparato abbastanza per raggiungere i propri obiettivi?
  • I vostri contenuti offrono un’esperienza utente soddisfacente?
Evitare un approccio orientato ai motori di ricerca: Per evitare di creare contenuti pensati principalmente per i motori di ricerca, chiedetevi:
  • I contenuti sono creati principalmente per attirare traffico dai motori di ricerca?
  • State producendo contenuti su molti argomenti diversi nella speranza di avere un buon rendimento nei risultati di ricerca?
  • Avete deciso di addentrarvi in un argomento di nicchia senza competenze reali, ma principalmente per attrarre traffico di ricerca?
La rimozione di tali contenuti può quindi migliorare il ranking dei contenuti utili rimanenti, diventa quindi importante, soprattutto per i siti di grandi dimensioni, implementare una strategia efficace di “pruning” (potatura).  Questo processo implica l’analisi e la rimozione o la revisione dei contenuti obsoleti, di scarso valore, brevi o che non generano interazioni significative. Attraverso questo approccio, è possibile ridurre il sovraccarico di informazioni inutili o irrilevanti, migliorando così non solo l’esperienza utente ma anche l’efficacia del crawling da parte di Google. Riducendo il numero di pagine di bassa qualità, si aiuta Google a concentrarsi sulle pagine più preziose e pertinenti.

Tutti i Google Core Update del 2023

Anche nel 2023 Google ha effettuato una notevole quantità di aggiornamenti dell’algoritmo, fra i quali il più significativo è il recente Google Core Update, confermato il 2 novembre 2023. L’ultimo aggiornamento costituisce un cambiamento davvero significativo, perché, come tutti i core update, interessa il cuore stesso del processo apportando modifiche sostanziali all’algoritmo. Pertanto la sua influenza può impattare grandemente sulla totalità delle ricerche effettuate in qualsiasi lingua e in qualsiasi zona geografica. L’obiettivo è sempre quello di migliorare la qualità dei risultati nelle SERP; i siti che hanno contenuti più rilevanti e pertinenti vengono di conseguenza premiati, gli altri invece sono penalizzati. L’aggiornamento comporta sempre variazioni del traffico sui siti, e da ciò si evince l’esigenza di tenere costantemente monitorata l’attività di analisi, verificando se vi sono anomalie o variazioni improvvise che non hanno altre spiegazioni. Il Google Core Update non è però il primo aggiornamento del Core eseguito nel 2023. Ve ne sono stati ben 3 prima di questo, vediamo quali: Uno dei principali aggiornamenti ha avuto luogo nel marzo del 2023; si tratta del Broad Core Update. Gli effetti di questo aggiornamento sono stati molto evidenti e quasi fin da subito: alcuni siti hanno perso immediatamente più del 50% della visibilità, in particolare quelli di news, i blog a tematica finanziaria, quelli relativi alla salute, il benessere e la sicurezza (ovvero i contenuti YMYL, i più tutelati in assoluto da Google). Il 22 agosto è stata la volta dell’August 2023 Core Update, che ha comportato diverse oscillazioni nelle posizioni in prima pagina, in particolare all’interno della TOP 10 di Google. Ad ottobre, invece, è stato completato il penultimo aggiornamento del Core, con l’obiettivo di promuovere l’informazione di qualità, e anch’esso ha comportato notevoli variazioni nell’assetto dei posizionamenti.

Altre tipologie di aggiornamenti eseguiti nel 2023

    • Nel febbraio del 2023 è stato lanciato il Product Reviews Update, terminato poi il 7 marzo dello stesso anno. In questo caso è stato aggiornato il modo in cui l’algoritmo valuta e classifica le recensioni dei prodotti. Esso ha interessato una grande varietà di paesi, e il suo obiettivo principale era quello di garantire ai consumatori dei feedback puntuali e precisi sugli acquisti.
    • Sulla stessa linea il Reviews Update di aprile 2023, il quale ha aggiornato le schede prodotto degli ecommerce, ma anche tutte le pagine che contenevano recensioni su prodotti e servizi.
    • L’Helpful Content Update di settembre 2023 invece ha modificato alcune linee guida del noto sistema di ranking di Google, in particolare è andato a toccare le indicazioni circa i contenuti generati da IA, le regole sui contenuti di terze parti, e ha prodotto nuove linee guida per coloro che perdono traffico in seguito al suddetto tipo di aggiornamento.
    • Infine, ad ottobre è stato rilasciato il 2023 Spam Update, ovvero un aggiornamento inerente ai sistemi di rilevamento spam, il quale ha ridotto la quantità di contenuti spam prodotti automaticamente durante le ricerche.

Cosa aspettarsi da Google nel 2024

Con il grande successo dell’intelligenza artificiale generativa e il lancio di SGE (Search Generative Experience) è lecito aspettarsi che gli aggiornamenti dell’algoritmo nel 2024 tengano conto di tutti questi importanti cambiamenti in corso. Con il progredire della tecnologia AI, la creazione dei contenuti è diventata rapidissima, subendo un’accelerazione senza precedenti. Google dovrà quindi trovare il modo di classificare e ordinare questa grande mole di informazioni. SGE, tuttavia, va ben oltre la generazione dei contenuti; esso rappresenta un modo totalmente nuovo di approcciarsi ai risultati di ricerca, contestualizzati mediante l’intelligenza artificiale. Si tratta di un vero passo in avanti nella comprensione del linguaggio naturale per i motori di ricerca. Questo potente e innovativo strumento, attualmente disponibile solo in lingua inglese, si estenderà presto anche al resto del mondo, imponendo a Google aggiornamenti decisivi dell’algoritmo, sempre più orientati alla trasparenza e alla sicurezza dei contenuti immessi in rete, e soprattutto, alla pertinenza dei risultati ottenuti tramite AI con le varie query.

Come capire se il tuo sito è stato penalizzato

Se non si rispettano le linee guida rilasciate da Google, difficilmente il tuo sito potrà sfuggire all’occhio vigile dell’algoritmo. Alcune volte però, la penalizzazione arriva anche se non è meritata. Questo perchè alla fine Google è pur sempre una macchina e nel suo incessante lavoro di analisi su milioni di siti e di parole chiave, quando penalizza o promuove lo fa meccanicamente. Ma come si fa a riconoscere una penalizzazione di Google? Quando si nota un calo delle visite al proprio sito le opzioni possono essere:
    • problemi tecnici che se sono risolvibili permettono di recuperare con poco sforzo
    • penalizzazioni algoritmiche che necessitano alcuni accorgimenti e tempi più o meno lunghi a seconda dei casi
Con la Checklist di Clickable ti verrà spiegato come riconoscere e quali strumenti usare per verificare se hai avuto una penalizzazione algoritmica Per capire se c’è penalizzazione dobbiamo andare a dare un’occhiata su Analytics.
Se il sito che registra un calo repentino delle visite o anomalie come nell’immagine qui sopra, sicuramente sarà entrato nel mirino di Google. Su Seo Zoom invece puoi andare a verificare il tipo di penalizzazione, che può essere:
    • diretta, quando il tuo sito ha fatto qualcosa di sbagliato e si verifica una situazione come quella nell’immagine qui sotto.
    • indiretta quando invece un competitor migliora il proprio posizionamento a discapito del tuo sito, registrando un calo che va tra il 10% e il 30% delle visite. Un esempio lo puoi vedere nell’immagine seguente
La situazione potrebbe sembrare grave, ma non bisogna farsi prendere dal panico. In questi casi non si può far finta di niente, bisogna agire. Per capire come muoversi bisogna prima di tutto fare un’analisi della situazione, per capire l’entità del problema di fronte al quale ti trovi. Il nostro approccio prevede una checklist di domande che aiutano a determinare le cause della penalizzazione per poter mettere a punto una strategia che ti aiuti a riguadagnare visibilità.